sabato
21 Giugno 2025

Da vedere, le miniserie su Mike Bongiorno e Raffaella Carrà

Condividi

Mike

Mike (Miniserie 2 puntate, 2024)
Attraverso una lunga intervista fittizia con il giornalista Sebastiano Sampieri (un sempre impeccabile Paolo Pierobon), il film racconta la vita del celeberrimo personaggio televisivo, dalla sua infanzia fino al successo del Rischiatutto nel 1971. Tratto dall’autobiografia La versione di Mike, la fiction mostra i lati inediti di Mike Bongiorno, dalla gioventù partigiana, passando per i suoi amori e sottolineando la forza della storia d’amore, allora agli inizi, con Daniela Zuccoli, fino ad arrivare al grande e davvero rischiosissimo successo del Rischiatutto. Interessante anche il rapporto che lo stesso Mike ha con la televisione, che di fatto ha battezzato a metà anni ‘50 insieme col visionario e fondamentale Vittorio Veltroni; il mondo della cultura italiana era diviso tra chi vedeva nel conduttore un mezzo di informazione e tra chi invece lo considerava una distrazione dai problemi veri. Essendo autobiografico, il ritratto è inevitabilmente celebrativo, ma il lavoro del regista Giuseppe Bonito merita attenzione, grazie anche alle due ottime interpretazioni del Mike adulto Claudio Gioè e del giovane, quell’Elia Nuzzolo ora sotto i riflettori grazie al “suo” Max Pezzali. Un buon lavoro televisivo, che permette di scoprire una persona che dagli anni ‘80 in poi ha avuto una carriera e una considerazione sempre alta, ma maggiormente esposta a critiche. Un compito ben svolto, tre ore gradevoli.

Raffa (Docuserie 3 puntate, 2024)
Discorso diverso per la docuserie diretta da Daniele Luchetti, soprattutto perché non è un’opera di finzione ma un documentario vero e proprio sulla carriera di Raffaella Pelloni, in arte Carrà, a tre anni dalla sua scomparsa. La serie è divisa in tre capitoli, tutti ricchi di interviste ad amici, colleghi e personaggi altrettanto storici, come Renzo Arbore, Loretta Goggi, Marco Bellocchio, giusto per citarne alcuni. La serie parte con l’annuncio della morte per trasferirsi a Bellaria, dove Raffa ha trascorso la sua infanzia, e da dove parte un meraviglioso viaggio attraverso un’importantissima carriera; la serie sottolinea sia l’importanza del personaggio nella cultura italiana, sia il suo essere progressista e trasgressiva, che ha fatto storcere il naso a dirigenti conservatori, ma che di fatto ha conquistato il cuore della quasi totalità degli italiani. La narrazione è inframezzata da alcune scene fiction girate per l’occasione, che stonano un po’, ma che sono diventate una consuetudine. Tra le autrici del documentario, si nota la presenza di Barbara Boncompagni, figlia dell’ex compagno della Carrà, che torna in televisione per parlare di una persona importantissima anche nella sua vita privata. Il carisma di Raffaella si trasla perfettamente nella serie, un documentario affascinante e vincente, che scorre via veloce come la lacrimuccia che inevitabilmente attraversa il volto di ogni spettatore.

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Un appartamento storico dallo stile barocco e la rinascita di Villa Medagliedoro

Alla scoperta di due progetti di Cavejastudio tra Forlì e Cesena


Chiudi