2016 anno della ripresa delle compravendite

Gli indicatori di mercato segnalano una virata in positivo del mercato che registra un incremento medio del 20% delle transizioni rispetto al 2015. I commenti degli operatori

Dal punto di vista immobiliare, il 2016 sarà certamente ricordato come l’anno che ha segnato un netto miglioramento delle vendite, con un bel 20 per cento in più rispetto al 2015. A livello nazionale, il dato è stato infatti rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica secondo cui, nel secondo trimestre 2016, la crescita delle convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari ha toccato il 20,6 per cento, dopo che già nei primi tre mesi dell’anno si era registrato un bel +17,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una brillante virata, dunque, se paragonato al minimo storico raggiunto nel quarto trimestre del 2012 (–25,7 per cento), anno in cui le variazioni sono state fortemente negative in tutti i trimestri. Il 93,9 per cento delle compravendite riguarda immobili a uso abitativo e accessori, il 5,5 per cento quelli a uso economico e lo 0,6 unità a uso speciale e multiproprietà. Inevitabile poi che l’espansione riguardi anche i mutui che registrano una variazione positiva del +26,5 per cento, per un totale di 197.822 convenzioni.
Anche Ravenna, è stata pienamente coinvolta in questa positiva tendenza, come confermato dai sindacati immobiliari Fimaa e Fiaip. «Una bella rinfrescata – afferma Pierluigi Fabbri, presidente provinciale FIMAA –, in quanto sono finalmente usciti dal mercato immobili che erano fermi da tempo. Questo risveglio di interesse lascia ben sperare, soprattutto  perché sappiamo quanto ciò possa essere “contagioso”. Abbiamo avuto tanti nuovi contatti, in particolare da giovani alla ricerca della prima casa e di famiglie che desiderano cambiare, passando magari da un quartiere all’altro, dal forese alla città o viceversa. Questo ovviamente non deve suscitare “false” speranze nei clienti-venditori, in quanto vendere resta ancora un’operazione complicata e i prezzi non sono in crescita. Anzi, quest’anno si è ancora sotto il segno negativo, anche se di poco rispetto al 2015». Per Fimaa, diversi fattori hanno contribuito al rilancio delle richieste e delle compravendite: anzitutto, il forte ribasso dei prezzi di questi ultimi anni, soprattutto per l’usato anche da ristrutturare, ma anche la maggior possibilità di ottenere mutui anche fino all’80-100 per cento del valore dell’immobile, con tassi di interesse che non sono mai stati così bassi (tassi fissi a 1,5-2 per cento e variabili sotto l’1 per cento). Mai come ora è così “appetibile” indebitarsi.
«Il mercato immobiliare – commenta Fabio Garoni, delegato Editoria e comunicazione di Fiaip Emilia Romagna – sta vivendo un momento di veloce trasformazione, al punto che qualcuno non parla più di “ripresa”, bensì persino di “rimonta”.

Nel nostro territorio, i segnali di risveglio hanno coinvolti tutti i segmenti, anche se in particolare gli immobili di fascia media e bassa,  precedentemente bloccati per diverso tempo.

Non sempre la scelta degli investitori è caduta sul nuovo, ma spesso e volentieri si sono preferiti fabbricati usati che permettono, una volta ristrutturati, di godere di spazi abitativi più generosi e di corposi sgravi fiscali, riconfermati per l’anno in corso. Le vendite dei fabbricati di nuova costruzione non hanno registrato lo stesso andamento positivo delle vendite dell’usato, tranne che per alcuni sporadici interventi ben studiati da conosciute imprese locali, che hanno offerto tipologie particolarmente richieste dal mercato e in elevata classe energetica. Si nota, invece, un fermo quasi totale delle compravendite di immobili a uso diverso dall’abitativo: direzionale, commerciale e artigianale, per non parlare delle cessioni di attività, queste ultime davvero molto limitate».
Secondo FIAIP, la ripresa delle compravendite ha coinvolto specialmente le zone di pregio delle località più grandi, mentre nelle zone periferiche, nelle cittadine più piccole e nelle frazioni non si sono verificati grossi volumi di affari, salvo rare eccezioni.
«L’usato sta trainando il rilancio di vendite – condivide Fabbri di Fimaa Ravenna –, in alcuni casi anche da ristrutturare, e mosso principalmente dal mercato privato. È un segnale forte e le richieste ci sono, anche se si conclude in genere solo dopo mesi di trattative. D’altra parte, di nuovo c’è ormai ben poco e in questi ultimi anni si è smaltito l’invenduto. Nel frattempo, non sono stati aperti nuovi cantieri. Tante giovani coppie e famiglie sono state a lungo, per così dire, alla finestra, in attesa del momento giusto in cui comprare, magari accontentandosi di una soluzione provvisoria come l’affitto e ora finalmente è arrivato il loro turno».
«È ripresa la “passione” per gli immobili – aggiunge Garoni di Fiaip –, non solo da parte degli acquirenti di prime case, ma anche da parte di coloro che si avvicinano al mercato immobiliare a scopo di investimento, ormai stanchi da anni di delusioni e promesse non mantenute dai mercati finanziari. Inutile aggiungere che, in questo scenario complesso e in evoluzione, resta essenziale il ruolo di un professionista che affianchi il cliente nella ricerca dell’immobile in grado di rispondere in  modo efficace alle sue esigenze».
Per Fimaa e Fiaip ci sono tutte le condizioni, ivi compreso un bell’ottimismo, che lasciano ben sperare per il 2017, anno che potrebbe registrare invece la tanto attesa inversione di tendenza dei prezzi, in modo da poter far tornare il sorriso anche a tutti i clienti-venditori.

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