Punta la pistola contro l’amico pensando sia scarica e invece lo uccide

La versione del presunto omicida di Faenza. La vittima è un ventenne

I carabinieri hanno fermato un uomo sospettato di essere l’omicida del giovane trovato morto giovedì sera in un appartamento a Faenza. Probabilmente sentendosi braccato, si è consegnato verso le 7 nella caserma di Castel Bolognese ed è stato poi portato a Faenza per essere ascoltato. A lui i militari sono giunti dopo avere sentito alcuni vicini della vittima. Da chiarire l’eventuale movente e le modalità dell’omicidio, al momento riconducibili ad un’arma da fuoco.

La vittima è il ventenne Andrey Goncharov, di origine russa. È invece albanese il giovane che si è costituito ai carabinieri, il 22enne Martin Gjeloshi. Contro di lui la Procura di Ravenna ha emesso un fermo per l’ipotesi di omicidio volontario, sulla base delle indagini del Commissariato di Faenza e della squadra Mobile di Ravenna, alle quali hanno partecipato anche i militari dell’Arma.

Il ventenne è stato centrato da un unico colpo sparato da distanza ravvicinata pochi centimetri sopra la tempia sinistra, morendo praticamente all’istante, quando si trovava sul divanetto dell’abitazione con una sigaretta in mano. La pistola, una Beretta 7.65 recuperata nella casa, è risultata rubata poche ore prima a Imola. Dopo lo sparo, i tre albanesi sono fuggiti.

Secondo le spontanee dichiarazioni rilasciate agli inquirenti dal giovane fermato, si sarebbe trattato di una fatalità: lui avrebbe cioè puntato la pistola contro l’amico pensandola scarica, ed invece all’improvviso è partito il colpo. Una ricostruzione aderente, in linea di massima, a quanto sostenuto dagli altri testimoni: che non ci sarebbe stata alcuna lite o regolamento di conti, ma solo una sbruffonata del 22enne. (Ansa.it)

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