Alcol a tredicenni: denunciati titolare e due baristi di un bagno

Scovati da militari in borghese. Hanno  tentato di eludere il sequestro di tre chioschi allestendo bar interni senza permesso  

Senza chiedere i documenti, servivano da bere a ragazzini tra i 13 e i 15 anni. Per questo i Carabinieri della Compagnia di Cervia – Milano Marittima hanno deferito per il reato di somministrazione di bevande alcooliche a minorenni due baristi e il titolare di un noto stabilimento balneare di Lido di Classe. Gli uomini dell’Arma, in abiti borghesi, si sono mescolati agli avventori di due serate danzanti soltesi lunedì 1 e 8 agosto e, hanno documentato come i due baristi, nonostante l’obbligo giuridico di chiedere agli acquirenti la cui maggiore età non sia manifesta l’esibizione di un documento di identità, abbiano somministrato alcolici a più riprese a ragazzini di età compresa tra i 13 e 15 anni. Così, dopo la serata di lunedì scorso, per i due barman e per il titolare dello stabilimento è scattata la denuncia penale e tre chioschi-bar sono stati sottoposti a sequestro preventivo su iniziativa degli Ufficiali di Polizia Giudiziaria. Il reato, previsto dall’art. 689 del Codice Penale, con l’aggravante della recidiva, può comportare l’arresto fino a un anno, l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 25.000 € e la sospensione dell’attività per tre mesi. La condanna importa anche la sospensione dall’esercizio. La dottoressa Marilù Gattelli, Sostituto Procuratore della Repubblica ravennate, ha recepito gli esiti dell’attività investigativa svolta dagli operanti, ha ottenuto dal Gip la convalida del sequestro e ha disposto una serie di ulteriori verifiche sulla vicenda. Ieri sera, all’esito dell’ennesimo controllo dei Carabinieri in borghese, è risultato che il titolare dello stabilimento, nel tentativo di eludere gli effetti del sequestro dei chioschi, aveva improvvisato quattro nuovi bar all’interno dello stabilimento, omettendo di darne la prevista comunicazione alla competente Asl una mancanza che prevede una sanzione amministrativa che va dai 500 a 3mila euro per ogni punto di somministrazione bevande. Il Comune di Ravenna, informato delle violazioni penali ed amministrative commesse dal titolare dello stabilimento, adotterà i provvedimenti di competenza.

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