«Noi disabili discriminati al Cinemacity» La multisala: «Rispettiamo le norme»

Pietro Scidurlo ha viaggiato l’Europa sulla sua handbike: «Al cinema vorrei poter scegliere il posto, come tutti»

Lui ha girato l’Europa con la sua handbike e non si è mai fatto fermare dalla sua disabilità. Ha fondato un’associazione, Free Wheels, proprio allo scopo, si legge sul sito, di “abbattere le barriere mentali e fisiche verso le persone con disabilità e incentivare lo sviluppo dell’indipendenza fisica e sociale di ragazzi disabili, sostenendoli sia moralmente che psicologicamente”. Per questo, Pietro Scidurlo, 37 anni, anche quando va al cinema, si aspetta di potervi accedere come chiunque altro. Scegliendosi il proprio posto, cosa per cui è disposto a pagare il regolare biglietto, come tutti. Ma questo, non è possibile. Almeno non al Cinemacity ed è per questo che ci ha contatti e ha scritto ai giornali, per denunciare il fatto che i disabili nelle sale della multisala ravennate sono relegati ad alcuni posti da cui la visione dello schermo non è certamente ideale, non possono sedersi sulle normali poltroncine, ma sono “parcheggiati” negli appositi stalli. “Ho chiesto di pagare regolarmente il biglietto per poter scegliere il posto ma mi è stato detto che non era possibile, una cosa che non avevo mai visto prima. Di solito, in altre città, l’ingresso è gratuito per il disabile e l’accompagnatore, mentre al Cinemacity l’accompagnatore paga, ed è possibile scegliersi il posto”. Per la verità Scidurlo non è il primo a lamentare una scarsa accessibilità per i disabili della multisala che come noto ha l’ingresso alle sale e i servizi a piano terra, ma le uscite delle sale in alto (mentre i disabili escono appunto da quello che per tutti gli altri è solo l’ingresso). La direzione della multisala ci spiega di “attenersi alle disposizioni e i posti per disabili sono individuati dai tecnici comunali e dai vigili – in base alla vicinanza alle uscite di sicurezza e all’assenza di ostacoli per un’eventuale fuga -, non certo scelti dalla direzione del cinema, che si dispiace moltissimo per l’accaduto ma che è tenuta a rispettare leggi e regolamenti per l’incolumità di tutti gli spettatori. Si sta parlando di disposizioni per la sicurezza della sala in caso di gravissimi eventi imprevisti, dagli incendi ai terremoti: deve essere garantita la massima fluidità in caso di evacuazione degli spettatori in sala, nessun rallentamento o ostacolo è
tollerabile. Proprio per questo motivo, i posti per disabili sono stati individuati nella posizione in questione.” Il consiglio, sembra di capire, è quello di scegliere eventualmente l’altra multisala gestita dallo stesso gruppo, l’Astoria di via Trieste, dove la posizione dedicata ai disabili è migliore perché entrate e uscite infatti si trovano in alto, in fondo alle sale, e non ai piedi dello schermo come al City. Ma nemmeno qui è possibile scegliersi il posto per il disabile, che deve restare seduto sulla sua carrozzina in uno dei posti riservati, in genere quattro.

“E se arrivassimo in cinque o sei?” si chiede Scidurlo. La direzione ci spiega che “al momento non è mai capitato all’attuale direzione di averne un gruppetto superiore ai 4 tutti per lo stesso spettacolo. Il numero di posti a disposizione comunque varia di sala in sala, fino ad un massimo di 4, appunto”. Scidurlo auspica che il gestore prenda provvedimenti e la proprietà valuti se realizzare interventi strutturali in modo da rendere la sale fruibili dai disabili al pari di tutti gli altri, ma al momento non pare siano in programma lavori in questo senso.

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