Nessun processo per i sei ex dirigenti pubblici accusati di favori urbanistici a Cmc

Secondo l’accusa avevano indotto in errore gli enti per modificare la destinazione d’uso di decine di ettari a Porto Fuori. Il giudice ha disposto il non luogo a procedere

Giustizia TogaPer quel cambio di destinazione d’uso, da agricola a produttiva, di circa novanta ettari nelle campagne tra Ravenna e Porto Fuori non andranno a processo i sei ex dirigenti pubblici di Comune, Provincia e Regione indagati a vario titolo per falso ideologico, falso per induzione e abuso d’ufficio. Secondo l’accusa, che aveva chiesto il rinvio a giudizio per cinque, la loro azione aveva indotto in errore gli enti per cui lavoravano favorendo la Cmc proprietaria di 56 ettari di quelle aree. Il giudice invece, come si legge sulle pagine del Resto del Carlino e del Corriere Romagna, ha disposto il non luogo a procedere.

Questi i nomi delle sei persone indagate per i ruoli occupati all’epoca dei fatti: Arrigo Antonellini (68 anni, all’epoca dei fatti dirigente della Provincia al settore Ambiente e Territorio), Gloria Dradi (63 anni, all’epoca capo area Pianificazione territoriale e capo servizio Progettazione urbanistica del Comune), Claudio Miccoli (63 anni, all’epoca responsabile dello staff di coordinamento Regione-Autorità portuale e dirigente del servizio tecnico di Bacino Fiumi Romagnoli, in passato anche assessore comunale), Alberto Mutti (68 anni, all’epoca capo area Pianificazione Territoriale e capo servizio Progettazione urbanistica del Comune), Fabio Poggioli (53 anni, all’epoca funzionario del settore Ambiente e Territorio della Provincia; in passato anche assessore comunale), Angela Vistoli (61 anni, all’epoca dirigente del settore Ambiente del Comune). Nell’inchiesta sono coinvolte altre cinque persone (un ex manager della Cmc, il legale rappresentante della ditta Consar che ha svolto lavori sui terreni e tre progettisti) ma le loro posizioni sono meno gravi sin dal prinicpio: non essendo pubblici ufficiali a loro non è stato contestato il più grave reato di abuso d’ufficio e quindi le accuse, a vario titolo, sono di opere edilizie senza autorizzazione, falsità ideologica in certificati commessa da persone che svolgono un servizio di pubblica necessità e la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. A novembre arriverà la prescrizione.

Secondo la procura i sei pubblici ufficiali avevano aggiustato pareri e atti su misura facendo ricorso a studi mirati che avevano indotto in errore consiglio comunale, giunta provinciale e Ausl per arrivare a una variante del piano operativo comunale (Poc) che favorisse la cooperativa così da poterle consentire di stoccare sulle aree volumi di fanghi dragati dal canale Candiano e trasferire lì il bitumificio in darsena.

Il fulcro della questione, in buona sostanza, stava nella gerarchia degli strumenti che definiscono la pianificazione territoriale e urbanistica. Dei quattro comparti interessanti dall’indagine, il piano strutturale comunale (Psc) del 2007 ne destinava due a uso produttivo e due a uso agricolo. E il piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) del 2006 faceva ricadere l’area in ambito di tutela per zone di particolare interesse paesaggistico ambientale. Nel 2010 un piano operativo comunale (Poc) trasformava tutto in area produttiva. E una variante al Poc del 2011 prevedeva che nel comparto 3 (dove si trovano 56 ettari acquistati da Cmc prima del 2010) andasse a insediarsi l’impianto industriale per la produzione di conglomerati bituminosi e cementizi che oggi si trova in darsena di città e partecipato dalla stessa cooperativa. Quel Poc e la sua variante erano giudicati illegittimi dall’accusa perché modificavano aspetti di esclusiva pertinenza del Psc e quindi modificabili agendo solamente su quest’ultimo.

Il comitato cittadino Vitalaccia Dura tramite il consigliere comunale Alvaro Ancisi aveva presentato un esposto che ha messo in moto l’indagine. «L’area degli attuali comparti 3 e 4 – è un passaggio delle trenta pagine dell’esposto firmato da trentatré cittadini tra cui anche Ancisi e depositato a gennaio 2013 – è tuttora agricola in base al Ptcp e al Psc mentre è logistico-produttiva in base al Poc 2010 e sua variante 2011. È la plastica dimostrazione che qualcosa, per così dire, non funziona».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24