Forza Nuova sotto casa del comico faentino nella bufera per una battuta a Dimartedì. Ecco la sua difesa
«La satira era su Giorgia Meloni e non su Claretta Petacci – ha replicato infatti Gene Gnocchi intervistato da Radio Capital –, mi dispiace se qualcuno si è sentito toccato da questa battuta ma è tutto frutto di un malinteso pazzesco. Non mi sento in colpa perché non volevo dileggiare Claretta ma il suo è stato il primo nome che mi è venuto in mente da dare a un animale da compagnia di Giorgia Meloni, immaginandomi che l’avesse perso e per questo continuasse a postare in questi giorni la sua foto sui social. Rivendico in ogni caso il diritto di fare satira e mi ripresenterò con il sorriso alla prossima puntata. Rivendico anche la mia assoluta indipendenza da qualsiasi schieramento politico, da sempre, e sottolineo come a Dimartedì abbia preso in giro tutte le aree politiche senza sconti».
«Un omuncolo patetico – lo definisce in una nota la responsabile provinciale di Forza Nuova, Desideria Raggi – un insipido comico che, per rimanere aggrappato all’onda dello spettacolo, si ritrova ad offendere anche i morti. Un vigliacco che dimostra tutta la sua viltà e pochezza paragonando la scrofa di Roma a Claretta Petacci».