Abusi nella casa-famiglia, il sindaco scrive alla Regione: «Requisiti più severi»

Il commento di De Pascale dopo il sequestro della struttura privata Oscar Patrizia per anziani a Sant’Alberto. Intanto il gip ha deciso di scarcerare la donna e disporre la custodia cautelare in carcere per l’uomo

Img02«Da una parte è necessaria una normativa più forte sui requisiti che queste strutture e chi le gestisce devono avere, dall’altra va fatta distinzione tra i requisiti di qualità dei servizi offerti e i comportamenti criminosi». Il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, interviene così nella discussione politica nata dopo l’arresto dei gestori della casa-famiglia Oscar Patrizia di Sant’Alberto (sei donne 80enni ospitate) per presunti maltrattamenti, sequestro di persona e esercizio abusivo della professione. In particolare le osservazioni dell’opposizione riguardano il regolamento comunale introdotto un paio di anni fa.

«Da parte dell’amministrazione comunale – dichiara De Pascale – c’è tutta l’intenzione di continuare a ragionare su come monitorare al meglio la qualità e la professionalità dei servizi offerti dalle case famiglia». Ma con le due precisazioni già ricordate. A proposito di una normativa più forte De Pascale ha scritto una lettera al presidente della Regione. Per il secondo aspetto invece «i comportamenti criminosi attengono prettamente alla sfera del codice penale e devono essere affrontati, come purtroppo avvenuto recentemente, con l’azione qualificata, congiunta e coordinata, e ovviamente sostenuta da tutti, della magistratura e delle forze dell’ordine e di polizia». Dopo Pasqua è in programma un incontro in prefettura con tutte le forze dell’ordine e di polizia, compresa la Municipale, invitando l’Ausl e tutti i soggetti interessati, al fine di coordinare e di rendere ancora più stringenti i controlli sulle strutture e le azioni di polizia.

«Da parte dell’amministrazione comunale – continua il sindaco – c’è sempre stata profonda consapevolezza del fatto che l’attività delle case famiglia può essere una risposta importante per anziani con una lieve non autosufficienza; situazioni sempre più frequenti, per le quali la risposta delle strutture residenziali classiche è da potenziare. Al contempo siamo consci che essendo queste strutture private e fuori dai canoni dell’accreditamento delle strutture socio sanitarie tradizionalmente intese, il rischio della presenza di personale non qualificato è maggiore. Proprio per questo nella passata consiliatura è stato predisposto un regolamento che consentisse, nei limiti della legge, di effettuare dei controlli. Lo si è fatto sapendo che si doveva appunto tenere conto di una legge che non prevede nessuna autorizzazione al funzionamento per le case famiglia e che, data la complessità del panorama di queste strutture, se ne sarebbe dovuta tenere monitorata l’applicazione ed eventualmente riflettere su un aggiornamento».

Intanto è arrivata la decisione desl gip sulle richieste avanzate dai due arrestati in occasione dell’udienza di convalida. La donna è stata scarcerata e per lei è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di Ravenna e obbligo di firma quotidiano mentre per l’uomo è stata decisa la custodia cautelare in carcere temendo che sussista il rischio di reiterazione del reato.

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