Due giovani stranieri erano equipaggiati con cellulare e trasmittente per inviare le domande e ricevere le risposte: gli agenti si sono insospettiti perché non capivano una parola di italiano
I due si sono presentati agli uffici della motorizzazione civile il 26 luglio e hanno chiesto di svolgere l’esame grazie all’ausilio delle cuffie audio poiché in difficoltà nel leggere le domande dei quiz in lingua italiana. Alla fine della prova gli agenti hanno voluto verificare meglio le cose. Scrutando tra i capelli che coprivano l’orecchio sinistro di uno dei due, la polizia ha notato che all’esterno del padiglione auricolare c’era un sottilissimo filo che collegava una mini antenna (incollata al basso cranio sull’osso occipitale) con un auricolare inserito nel condotto uditivo. Il collegamento era stato occultato incollando un ciuffetto di capelli proprio sulla zona. Addosso aveva anche un telefono cellulare. In buona sostanza i due candidati erano equipaggiati in modo che l’audio delle cuffie dell’esame veniva trasmesso ai complici fuori dagli uffici e ricevevano indietro le indicazioni per le risposte da selezionare.