Il giovane sospettato dell’omicidio del pizzaiolo 43enne si è avvalso della facoltà di non rispondere: è accusato di omicidio volontario ma tramite l’avvocato si dichiara estraneo ai fatti
Il 19enne di origini romene accusato dell’omicidio volontario del 43enne pizzaiolo Rocco Desiante, trovato morto in un appartamento di Castiglione di Cervia la notte tra il 6 e il 7 ottobre, resta in carcere. Il fermo per indizato di delitto è stato eseguito il 19 ottobre e stamani, 22 ottobre, davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ravenna il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere con una nuova ordinanza. L’avvocato che lo tutela, Fabrizio Briganti, all’uscita dall’aula è stato interecettato dai cronisti e ha ribadito che il suo assistito si dichiara estraneo ai fatti. Un eventuale ricorso al tribunale del Riesame verrà valutato dopo la lettura degli atti messi a disposizione della difesa. Secondo quanto emerso finora due gli elementi principali a suo carico secondo la procura (pm Vincenzo Antonio Bartolozzi): contatti telefonici con la vittima e la scomparsa dei vestiti che secondo l’accusa il giovane indossava il giorno in cui Desiante è stato ucciso, cioè circa 70 ore prima del ritrovamento del cadavere.