Omicidio in piadineria, l’assassina può inquinare le prove: deve restare in carcere

La decisione del giudice per la 51enne Maila Conti che ha accoltellato il compagno Leonardo Politi di 61 anni al culmine di una lite. Lei chiede la legittima difesa perché l’uomo abusava di alcolici

Leonardo Politi Malia Conti

Leonardo Politi con Maila Conti

La donna che nella notte tra il 12 e il 13 agosto con una coltellata all’addome ha ucciso il compagno al culmine di una lite al chiosco di piadina di viale Caravaggio a Lido Adriano, che da inizio estate gestivano assieme, deve restare in carcere. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Ravenna, Andrea Galanti, dopo avere convalidato l’arresto dei carabinieri, come riportato dall’agenzia Ansa che cita l’edizione locale del Resto del Carlino.

Il gip ha accolto la richiesta di misura cautelare avanzata dalla procura per la 51enne Maila Conti per pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio (la donna aveva lavato il coltello da cucina subito dopo il fatto). La difesa aveva invece chiesto l’applicazione della legittima difesa sulla base di quanto sostenuto dalla 51enne: ovvero che si sarebbe difesa nell’ennesima lite alimentata dall’abuso di alcolici da parte dell’uomo, il 61enne Leonardo Politi.

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