I mancati pagamenti degli affitti all’origine del provvedimento. Attraverso la società Giglio, il 26enne aveva avviato la gestione solo un anno fa insieme ad altri quattro locali tra Ravenna e Alfonsine: tutti chiusi in fretta (uno solo è rinato con un altro ristoratore). Pignorati alcuni beni per un debito da settemila euro
A distanza di appena un anno dall’avvio della gestione dello storico ristorante-pizzeria Al Portico di Ravenna, da decenni in via Faentina alle porte della città, la società Giglio è stata sfrattata dalla proprietà dell’immobile a causa del mancato pagamento dell’affitto per diversi mesi. Lo sfratto si è concretizzato nei giorni scorsi con la riconsegna delle chiavi. È stata rimossa l’insegna del locale e il cancello di ingresso è chiuso con catena e lucchetto. Di recente inoltre un ufficiale giudiziario è entrato nei locali per pignorare varie attrezzature, una ventina di beni, nell’ambito di un’altra procedura avviata da un’altra società che vanta un credito di settemila euro.
La vicenda del pignoramento invece è maturata nell’ambito della sponsorizzazione per l’organizzazione di un evento sportivo in città: il galà di pugilato andato in scena al Pala Costa lo scorso dicembre. Doveva essere l’ingresso in grande stile di Mehmeti sulla scena pubblica ravennate. Per l’organizzazione il Giglio si affidò a una società del settore concordando una spesa di 7.300 euro da saldare entro fine 2018. La presentazione dell’evento si tenne in pompa magna ai tavoli del Portico. Con gli organizzatori e con Mehmeti al tavolo c’erano anche le istituzioni: l’assessore allo Sport Roberto Fagnani e la delegata Coni Claudia Subini. L’evento si svolse in una buona cornice di pubblico ma quella fattura non è mai stata saldata. E così l’azienda ha messo in moto un avvocato: contro il decreto ingiuntivo dell’8 marzo 2019 non c’è stata opposizione e il tribunale a luglio ha stabilito il pignoramento. Ora si attende che il giudice nomini il custode dei beni per procedere alla vendita all’asta nel tentativo di capitalizzare più possibile. Non è da escludere che altri creditori possano inserirsi nella procedura.