Tredici persone provenienti dal Bangladesh, rientrate regolarmente in Italia nei giorni scorsi con un volo atterrato a Fiumicino per lavorare come braccianti agricoli in un’azienda a nord di Ravenna, sono state trovate positive al coronavirus e sono state isolate, tutte asintomatiche. A fornire dettagli sulla vicenda è il sindaco Michele de Pascale, con un post su Facebook, dopo la pubblicazione della notizia sull’edizione odierna, 4 luglio, del Corriere Romagna.
Le indagini dell’Ausl sono partite giovedì 2 luglio e hanno permesso di isolare le persone rientrate in Italia e chi con loro era entrato in contatto. I cittadini bengalesi sono subito stati messi in isolamento domiciliare, sotto stretta sorveglianza delle autorità sanitarie che ha eseguito i tamponi rilevando le positività e facendo scattare le dovute misure di contenimento.
Il primo cittadino fa presente che non si tratta di un vero e proprio focolaio come comunemente inteso: «Non vi è stata una diffusione locale del virus, in quanto le positività sono state riscontrate entro la procedura standard di controllo dei rientri e circoscritte al nucleo di riferimento».
Sono diversi, anche in altre parti d’Italia, i cittadini bengalesi rientrati regolarmente nel Paese con alcuni voli nel mese di giugno: poiché il Bangladesh e tutta l’area del sub continente indiano sono interessati da una forte circolazione virale, ed essendo le loro capacità di individuare i casi più basse delle nostre, partono e arrivano diversi cittadini positivi. L’attenzione sul fenomeno è alta: «L’importante – spiegano dall’Ausl che monitora con grande attenzione la situazione – è intercettare subito questi casi di rientro per evitare la diffusione del virus al di fuori di questi cluster circoscritti».