La Regione Emilia-Romagna ha deciso di considerare i test come una indagine epidemiologica: obbligatorio segnalare il rientro all’Ausl ma non occorre restare in quarantena fiduciaria fino all’esito
L’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, precisa che i test che verranno fatti all’arrivo dai Paesi citati sono da considerarsi come una indagine epidemiologica: «Per questo, non si prevede l’isolamento fiduciario della persona né per quanto riguarda il periodo di attesa per essere sottoposto a tampone, né per quanto riguarda l’attesa di ricevere l’esito del test».
L’esito del tampone sarà comunicato, entro 24 ore dall’effettuazione, dal Dipartimento di Sanità Pubblica e disponibile nel proprio Fse (fascicolo sanitario elettronico). In caso di test positivo scatterà la quarantena; in caso di test negativo non sarà prevista.
L’Ausl Romagna fa presente che esistono altre due ipotesi alternative al tampone effettuato tramite l’azienda sanitaria:
- presentare al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare controlli, l’attestazione di aver effettuato, nelle 72 ore antecedenti l’ingresso sul territorio nazionale, un tampone risultato negativo;
- sottoporsi a tampone al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine se possibile.
Si sta lavorando per poter effettuare quanto prima tamponi all’aeroporto “Marconi”, all’arrivo dei voli. C’è stato un incontro tra Direzione generale Welfare, Salute e Cura della persona della Regione, Azienda Usl di Bologna e responsabile Usmaf (Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera) dell’aeroporto. Si ritiene che nel giro di alcuni giorni sarà possibile avviare quest’attività, tenendo conto di tutte le necessità di sicurezza dello scalo in quanto tale.