Minacce e insulti a sfondo antisemita via Facebook all’indirizzo di Roberto Matatia, noto scrittore locale di origine ebraica e candidato al consiglio comunale di Faenza nella lista del Pd. È stato il diretto interessato a postare sul suo profilo la schermata che riportava le parole di un utente con con nome e cognome: in tre commenti il rammarico perché tutta la sua famiglia non sia finita nelle camere a gas e un poco educato augurio di incontrarlo presto per strada.
Sulla bacheca di Matatia sono comparsi numerosi messaggi di solidarietà e anche Massimo Isola, candidato sindaco di centrosinistra ha espresso il suo sdegno: «Dopo lo sconforto che ci provoca vedere queste derive incivili dobbiamo reagire ed essere ancora più determinati. C’è tanto lavoro da fare a partire dalle nostre scuole per formare i cittadini del domani».
Matatia è da tempo molto attivo nell’opera di testimonianza e sensibilizzazione sul dramma della Shoah. E non è la prima volta che diventa bersaglio di parole violente. Lo scorso novembre in un cinema faentino, Matatia era in attesa dell’inizio della proiezione quando ha colto le parole della conversazione che alcune persone stavano tenendo dietro di lui:«Mi sono rotto i coglioni di questa Shoah etc etc, una memoria pilotata dagli ebrei!», si legge sul post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Al che lo scrittore ha reagito indignato per le parole udite: “Mi giro e gli dico di vergognarsi di quello che sta dicendo: «Ma lo sa che io sono ebreo, e che la mia famiglia è stata massacrata ad Auschwitz?»”. Tuttavia, la risposta che ottiene è tutt’altro che una scusa:«Lo so che lei è ebreo. La Shoah è stata inventata dagli ebrei per dominare il mondo. Si informi meglio».