La capitana Ludovica Guidi è pronta: «Con i palazzetti vuoti servirà più grinta»

La 28enne centrale toscana è alla seconda stagione a Ravenna: «Con i test anti Covid siamo controllate spesso, così è più facile restare serene e pensare al campo». Esordio stagionale per l’Olimpia il 27 settembre a Cutrofiano (prima in casa il 4 ottobre)

Per lei è solo la seconda stagione con la maglia dell’Olimpia Teodora in A2 – e la prima è rimasta pure incompiuta per il lockdown – ma Ludovica Guidi con i suoi 28 anni da compiere a dicembre è la più esperta del nuovo gruppo agli ordini di coach Simone Bendandi e a lei toccano i gradi di capitano. Origini livornesi che affiorano nell’accento, un bagaglio di esperienza maturato anche in Francia, alta 186 cm, numero 8 sulle spalle scelto a Ravenna dopo aver sempre avuto il 13, scaramanzie limitate all’uso delle stesse mollette e dello stesso elastico nei capelli ogni partita: la centrale, iscritta a Ingegneria Edile-Architettura a Pisa, prende il testimone da Lucia Bacchi dopo il ritiro.

87515505 619604178890027 7163944946341505971 NGuidi, le parole sono importanti: capitano o capitana?
«L’abitudine è capitano, è sempre stato così. Sentire capitana fa un po’ strano ma va bene lo stesso».

E allora vada per capitana. Pronta per il comando?
«È un onore avere questo ruolo in una squadra con questa storia. Ho ringraziato la società per il riconoscimento nei miei confronti e penso che arrivi in un percorso di crescita: sono pronta. La squadra è giovane, per metà nuova, e la stagione è particolare».

Qualche capitana del passato sarà un riferimento?
«Una di sicuro è Lucia Bacchi da cui prendo il testimone. Lei ha undici anni più di me e me la ricordo da avversaria quando ho iniziato nel 2009 a Donoratico. E l’altra è Ludovica Dalia: a Cuneo mi ha insegnato qualche trucchetto».

82767860 179027560115229 5229095737094335950 NAdesso cambia il rapporto con le compagne?
«No, c’è solo un po’ di autorità in più riconosciuta quando in campo dai qualche indicazione».

A proposito: senza il rumore del pubblico si rischia di farsi sentire dalle avversarie mentre si decidono gli schemi…
«È vero, bisognerà stare attente. C’erano campi dove non riuscivi a sentirti fra compagne. Ora nelle dirette tv della prima giornata le voci di chi è in campo si sentono anche dalla tv».

La mancanza del pubblico sarà un fattore influente?
«Il sostegno del tifo ti può dare spinta e grinta in più. Mancherà quell’adrenalina e dovremo essere brave a tenere la concentrazione lo stesso. Certo che in alcuni palazzetti di piazze calde, soprattutto al sud, verrà a mancare molto per le squadre di casa».

106375280 1156240011404264 2695156208554515720 NLe porte chiuse sono l’effetto di una pandemia ancora in corso. Il lockdown vi ha fermato in primavera, ora com’è stato ricominciare? Il distanziamento in uno sport di squadra è un miraggio: paura dei contagi?
«Prima dell’inizio della stagione c’è stato il tampone per tutte e poi test prima di ogni partita: questo vuol dire che siamo molto controllate e ci aiuta a stare serene. Se in testa avessimo anche la paura del virus sarebbe difficile trovare concentrazione in campo».

La lunga sosta forzata ha lasciato ruggine?
«Tutte abbiamo cercato di tenerci in attività, per fortuna io avevo un giardino. Quando siamo tornate in palestra è bastato poco per rinfrescare la tecnica: diciamo che il pallone lo abbiamo riconosciuto presto. Fisicamente invece c’è voluto più tempo per riprendere la condizione anche perché di solito in estate c’era il beach volley per tenerci in attività, quest’anno fino a luglio è stato impossibile».

119167542 639525116704138 7854504181398700158 OUn anno fa il presidente De Lorenzi aveva pianificato un biennio di tempo per arrivare alla promozione e battezzare il nuovo palazzetto a settembre 2021 con la Teodora in A1. Un anno è andato perso per il Covid, questo vuol dire che l’obiettivo di quest’anno è ben chiaro…
«L’anno scorso si è fermato tutto quando eravamo in corsa per giocarcela. Quest’anno i playoff sono un desiderio concreto. E dovremo essere brave a raggiungerli anche per poter contare su Laura Grigolo che si è infortunata al ginocchio e tornerà solo nel 2021: potrà essere una bocca di fuoco importante ma solo se avremo raggiunto il primo obiettivo».

Secondo anno a Ravenna: com’è la città da vivere?
«La sto ancora scoprendo un po’ alla volta. Vengo da un paesino piccolo sul mare, San Vincenzo in provincia di Livorno, quindi la grande città non è per me: Ravenna in questo è perfetta, mi muovo anche in bici. Poi quest’anno ho cominciato a scoprire anche la parte estiva, da Marina alle bancherelle in centro. Se future compagne dovessero chiedermi un parere, il giudizio sarebbe sicuramente positivo».

 

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