Controlli dei vigili urbani nel noto locale nei pressi del Candiano: sanzione da 400 euro. Il titolare: «Non usiamo le agevolazioni fiscali, lavoriamo come se fossimo un’attività normale». Tutto ok con le norme igieniche anti-Covid
Il titolare, il 50enne Roberto Perini, spiega così i fatti dal suo punto di vista: «Formalmente siamo un circolo ma lavoriamo in regime di contabilità ordinaria senza i benefici fiscali che la normativa concede ai circoli. Anzi, essere un circolo per noi è un costo in più perché abbiamo la gestione delle tessere. Da tempo abbiamo chiesto la modifica per diventare un ristorante ma una parte del locale è su un’area di competenza dell’Autorità portuale e non possiamo fare il passaggio». L’accesso è consentito solo ai tesserati. Lo erano tutti quelli a tavola? «No, l’ho detto anche alla polizia municipale».
La chiusura dei circoli è prevista dal Dpcm del 24 ottobre, quindi da tre settimane. Perini non fa mistero di aver lavorato senza interruzioni: «Non sapevo che i circoli dovevano chiudere ma questa non è una giustificazione, la legge non ammette ignoranza e pago la mia multa. Anche se mi sembra un po’ un accanimento fare un controllo due giorni prima di passare a zona arancione». C’è poi una circostanza che aumenta il senso di frustrazione: «Proprio perché lavoriamo come un ristorante, ci siamo organizzati secondo le normative per quel tipo di attività: i vigili hanno controllato tutto e hanno riscontrato che è tutto in ordine. Mascherine, gel, menù, distanze: insomma, se fossi stato formalmente un ristorante, cosa che vorremmo essere, mi avrebbero fatto i complimenti».