Fatture gonfiate per sponsorizzazioni calcistiche: 60 denunciati per frode fiscale

Sequestrati 200mila euro. Indagine su tre associazioni sportive dilettantistiche: restituivano in nero una parte dell’importo incassato facendo figurare rimborsi spese a giocatori e accompagnatori

19736 Foto 3La società di calcio concordava la cifra per la sponsorizzazione dell’azienda ma fatturava un importo maggiore, per far avere deduzioni di costi superiori a quelli reali e una detrazione indebita dell’Iva, e poi restituiva una parte dei soldi incassati facendoli figurare come rimborsi spese destinati ai giocatori o agli accompagnatori delle squadre che in realtà non riscuotevano nulla. Sarebbe questo il sistema che secondo la guardia di finanza avevano messo in piedi tre associazioni sportive dilettantistiche nel comune di Ravenna.

Le indagini hanno consentito di quantificare in oltre un milione e mezzo di euro l’importo delle fatture gonfiate emesse complessivamente dalle associazioni sportive: 60 persone, tra cui i responsabili delle società dilettantistiche nonché i titolari delle imprese sponsor, sono state denunciate per frode fiscale e il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo dei beni delle associazioni sportive per un ammontare di oltre 200mila euro.

Dagli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle, è risultato che il sistema andava avanti da diverso tempo con una organizzazione ben strutturata e metodica che includeva imprese di varie dimensioni tra gli sponsor, in alcuni casi anche solo per piccoli importi ma sempre maggiorati rispetto al reale accordo per l’affissione di striscioni pubblicitari nei campi di gioco e sulle divise dei giocatori.

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