Focoloaio nel dormitorio: positivi 13 ospiti e due operatori, uno solo ha sintomi

Il coronavirus è entrato nella struttura di via Torre che può accogliere fino a 22 persone senza fissa dimora. Prima dell’ammissione viene fatto un tampone

Attachment (3)Focoloaio di Covid nel dormitorio del Comune di Ravenna in via Torre. Tredici ospiti e due operatori della struttura nei pressi del centro iperbarico sono risultati positivi. Le positività sono emerse dopo che uno degli ospiti, a seguito di sintomi, è andato al pronto soccorso ed è stato sottoposto a tampone. A seguito dell’esito positivo sono stati sottoposti a tampone anche tutti gli altri ospiti e gli operatori e sono emerse dodici positività tra i primi e due tra i secondi. Tutte queste quattordici persone sono asintomatiche. La struttura può accogliere al massimo 22 ospiti. La circostanza è stata resa nota dal Comune.

Considerando le caratteristiche della struttura, l’Ausl, l’assessorato comunale ai Servizi sociali e la cooperativa Progetto Crescita che ha la gestione hanno concordato di mantenere gli ospiti positivi e parte degli ospiti negativi all’interno della struttura, «con la piena applicazione delle prescrizioni indicate dall’Ausl».

Il Comune va sapere che tutti gli ospiti dei dormitori, prima di accedere alle strutture, vengono sottoposti a tampone e solo in caso di esito negativo vengono ammessi: «Tutto ciò ha fatto sì che fino ad ora nei dormitori non si fosse registrato neanche un contagio – si legge nella nota divulgata da Palazzo Merlato –. Anche la persona che ha manifestato i sintomi era entrata dopo che era stata accertata la negatività al tampone; quello che si può ragionevolmente supporre è che si sia positivizzata nelle giornate successive».

Sulla vicenda è intervenuta l’assessora ai Servizi sociali, Valentina Morigi: «Come abbiamo fatto fino adesso, adotteremo tutte le procedure necessarie e tutte le cautele per gestire la situazione nel modo migliore possibile, ma ci tengo a sottolineare l’efficacia delle misure che fin da subito abbiamo attuato e anche a ringraziare gli operatori delle strutture, che sono sempre stati molto attenti e disponibili, così come i volontari delle strutture a bassa soglia. In tante altre città nei dormitori si sono sviluppati focolai fin da marzo, mentre nel nostro territorio abbiamo cercato di mettere in campo piani di prevenzione a 360 gradi, pensando alla salute di tutti, a partire dalle persone più fragili, e credo di poter dire, all’interno di un contesto pandemico quale quello che stiamo vivendo e che non lascia alcuno spazio a situazioni di immunità, che il nostro modello sta reggendo positivamente ed efficacemente».

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