Al comando generale dei carabinieri di Roma alla fine degli anni ’80 arrivò un esposto anonimo in cui si sosteneva il coinvolgimento del carabiniere Orazio Tasca negli omicidi di Pierpaolo Minguzzi e Sebastiano Vetrano nel 1987, rispettivamente il figlio di una famiglia di imprenditori di Alfonsine e un altro carabiniere di Ravenna. Quando l’esposto arrivò, Tasca era già tra gli accusati del secondo delitto perché arrestato in flagranza al momento della sparatoria, mentre non era accusato dell’altro omicidio. E non lo sarà fino al 2018 quando è stato riaperto il fascicolo. Eppure l’Arma inviò un suo uomo ad Alfonsine per accertare la fondatezza dell’esposto. Questa è la sintesi della deposizione di Achille Foggetti, congedatosi dal Corpo con il grado di generale e comandante della compagnia di Comacchio all’epoca dei fatti. Foggetti è stato chiamato a testimoniare stamani, 12 luglio, nel processo per l’omicidio di Minguzzi. Tra gli imputati ci sono, oltre a Tasca, un altro carabiniere di Alfonsine (Angelo Del Dotto) e un idraulico amico dei due (Alfredo Tarroni).
Foggetti venne a conoscenza dell’esposto per un rapporto di conoscenza precedente con il carabiniere inviato dal comando generale per le indagini: «Ci conoscevamo da precedenti incarichi e sapendo che io ero a Comacchio e avevamo seguito le indagini dell’omicidio Minguzzi mi venne a fare visita informalmente».