Annullata la sentenza che riduceva le pene inflitte agli amici di Matteo Ballardini
Lo scrive il Fatto Quotidiano nella sua versione on line.
Nel luglio 2020 la Corte d’Appello di Bologna aveva fatto cadere l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale, abbattendo le pene inflitte in primo grado ai quattro amici del giovane, accusati di averlo abbandonato nella macchina parcheggiata fuori mano in cui poi fu trovato senza vita.
Ora la Suprema Corte azzera tutto accogliendo il ricorso del procuratore generale bolognese Valter Giovannini, che aveva sottolineato come i quattro giovani avessero “giocato con il povero ragazzo a una sorta di roulette russa, ruotando ripetutamente il tamburo della sorte che aveva come posta in palio Ballardini medesimo”. E tutto ciò “con la piena consapevolezza” che Ballardini, lasciato in auto senza chiamare i soccorsi, potesse morire, “come poi fatalmente accaduto”.