«Con un’automed in meno, il 118 resta di qualità e più medici al pronto soccorso»

Il direttore generale dell’Ausl, Tiziano Carradori, ha spiegato in un’assemblea pubblica le ragioni della riduzione dei mezzi di soccorso avanzato: non più due tra Bassa Romagna e Romagna Faentina ma uno solo di base a Cotignola. Ecco i numeri degli interventi che motivano la decisione

Albero Caduto Marina 118Lasciare una sola auto medicalizzata del 118, invece di due, a copertura della Romagna Faentina e della Bassa Romagna – e quindi avere più medici a disposizione – era l’unica mossa efficace e applicabile in tempi rapidi per risolvere una grave carenza di personale al pronto soccorso di Lugo. E le statistiche dei numeri e dei tempi di intervento delle automed dicono che basterà applicare un’organizzazione dinamica per le due vetture che restano operative in provincia (l’altra è a Ravenna) e non si abbasserà la qualità del servizio di soccorso ai cittadini. È quello di cui è convinto Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna. Il manager l’ha spiegato alla numerosa platea presente a un’assemblea pubblica avvenuta il 2 dicembre a Lugo.

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Un operatore della centrale 118 a Ravenna

L’incontro al salone Estense della Rocca era già in programma da settimane perché era la puntata dedicata alla sanità nell’ambito di una serie di serate che compongono un percorso di partecipazione pubblica avviato dal Comune per esporre alla cittadinanza i progetti di rigenerazione urbana locale. L’entrata in vigore appena il giorno prima della nuova organizzazione delle cosiddette mike – nome in codice con cui si indica l’automed – ha fatto sì che quello fosse il tema più atteso e di grande richiamo. I relatori l’hanno tenuto per ultimo, al termine di quasi tre ore di proiezioni di slide – alcune incomprensibili per stessa ammissione di chi le proiettava – con numeri e termini tecnici a tratti forse più idonei a un convegno specialistico piuttosto che a una serata informativa.

5La novità in vigore dall’1 dicembre è questa, in sintesi: non più una mike a Lugo e una a Faenza, ma solo una a Cotignola che avrà l’appoggio della mike di Ravenna. Il nuovo assetto, una volta arrivato sui media – non tramite una comunicazione delle autorità, politiche o tecniche, che l’avevano deciso, ma da una nota allarmistica del sindacato Snami – ha suscitato reazioni politiche e dibattito.

Il dg Carradori ha avviato il suo intervento ribadendo per l’ennesima volta un problema già espresso più volte: non si trovano medici da assumere. Una criticità che non riguarda solo Lugo o solo la Romagna, ma l’Italia intera. «Si stima che da oggi al 2027 mancheranno 27mila medici». Il problema generale, se calato nel territorio, sviluppa uno scenario in cui il pronto soccorso e la medicina d’urgenza di Lugo hanno una percentuale di scopertura di posti medici del 45 percento. In termini assoluti significa che ci sono 11 professionisti operativi invece dei 16 che sarebbero previsti. A Ravenna sono 22 e ne mancano 13.

PRESENTAZIONE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MEDICINA CHIRURGIA A RAVENNAIl dirigente ha poi mostrato che un medico in pronto soccorso tratta in media 26 pazienti ogni 12 ore di turno. La mike di Lugo nel 2022 ha svolto 3,5 interventi in media ogni 24 ore e quella di Faenza 3,2, numeri in linea sia con il 2021 che con il 2020. «Se così stanno le cose – ha detto Carradori – allora io riorganizzo il sistema per dare un servizio di qualità ai cittadini dove c’è più criticità e al momento c’è al pronto soccorso. I nostri tempi di intervento del 118 sono e saranno migliori di quelli di altri».

La domanda è inevitabile: come può essere vero se si passa da due a un’auto? Lo spiega Maurizio Menarini, direttore del 118. «Partiamo da una premessa: la differenza per la qualità del soccorso la fa il tempo di arrivo del primo mezzo e in Romagna, a differenza di quello che accade altrove, le ambulanze hanno tutte un infermiere a bordo e quindi una figura specializzata. In Romagna nel 75 percento delle richieste di intervento per codici rossi, il primo mezzo arriva entro 15 minuti dalla chiamata e le disposizioni regionali consentirebbero fino a 18 minuti». Altro dato significativo: «Le tre automed si sono trovate in servizi in contemporanea solo nello 0,6 percento del loro tempo». Infine un’ultima considerazione: «Ogni 100 interventi della mike, solo 55 sono effettuati con partenza in contemporanea all’ambulanza. Gli altri sono supporti richiesti successivamente».

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Maurizio Menarini, responsabile della centrale operativa 118 Romagna Soccorso a Ravenna

E allora così Menarini spiega la nuova riorganizzazione che, assicura, non ridurrà la disponibilità dei medici per il 118: «Non terremo più le automed statiche in tre postazioni ma saranno gestite in modo dinamico, come già si fa in altri contesti. Vuol dire che se la mike da Cotignola viene assegnata a un codice rosso verso il Faentino, la mike di Ravenna si sposterà verso il Lughese per ridurre la distanza da coprire se dovesse insorgere una nuova richiesta. E non dimentichiamo che c’è l’elicottero a dare supporto. E quando non si può volare per il buio o il meteo, l’equipaggio viene messo su strada». E siccome il servizio è romagnolo, il supporto può arrivare da oltre i confini provinciali: «La mike di Cesenatico e quella di Forlì possono intervenire se necessario».

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