Dall’11 marzo in vigore le nuove regole Istat per la scrittura dei nomi delle strade

Modifiche minime, ad esempio l’inversione del nome e del cognome oppure una diversa scrittura dei numeri e delle date, “viale” al posto di “via” per risolvere i casi di omonimia. I cartelli saranno cambiato solo quando necessario

Cartello ViaL’aggiornamento dei nomi delle strade e delle piazze di tutti i comuni italiani sarà in vigore dall’11 marzo. L’Istat ha fissato delle nuove regole tecniche di scrittura dei nomi che nella stragrande maggioranza dei casi subiscono modifiche minime, ad esempio l’inversione del nome e del cognome oppure una diversa scrittura dei numeri e delle date. Si tratta di un obbligo normativo connesso all’istituzione dell’Archivio nazionale dei numeri civici e delle strade, realizzato dall’Istat e dall’Agenzia delle entrate, con il quale lo stradario deve essere coerente. Per il comune di Ravenna riguarda 2.348 toponimi. Le banche dati pubbliche saranno aggiornate di conseguenza, tramite l’Anagrafe nazionale della popolazione residente o attraverso il collegamento alla banca dati anagrafica comunale.

Al fine di agevolare cittadini ed attività economiche, nei prossimi giorni sarà messa a disposizione sul sito internet del Comune di Ravenna un’attestazione, liberamente scaricabile, collegata ad un motore di ricerca, riguardante la ridenominazione di ciascun toponimo. Appena il motore di ricerca sarà attivo, ne verrà data ampia comunicazione. Tale attestazione fornirà al cittadino la variazione di indirizzo, che il cittadino stesso potrà comunicare in ogni occasione nella quale ve ne sia la necessità.

Questo aggiornamento pone anche rimedio all’annoso problema dei toponimi duplicati, ovvero toponimi uguali riferiti a diverse aree di circolazione. Si tratta di novantacinque toponimi nel nostro Comune, per i quali l’Istat ha più volte chiesto una soluzione definitiva e che causano spesso disservizi nel recapito della corrispondenza, dei pacchi, nelle notifiche degli atti e nella gestione delle emergenze. La soluzione individuata, seguendo i suggerimenti dell’Istat, è quella meno impattante per i cittadini e prevede la modifica della sola “specie” (esempio “viale” al posto di “via”) o l’indicazione della frazione all’interno del toponimo (ad esempio via Chiesa di San Marco invece di via Chiesa). Si precisa che l’Istat non ritiene necessaria in questo caso l’applicazione della procedura di cambio di indirizzo di residenza, trattandosi di un intervento di standardizzazione dei toponimi e non una vera e propria variazione dei toponimi.

Inoltre non è prevista la sostituzione immediata della cartellonistica, se non quando se ne presenterà la necessità. In alcuni casi, in passato, è stato necessario cambiare cartelli per via di gaffe ortografiche.

«Si tratta di un adempimento formale – dichiara il vicesindaco Eugenio Fusignani, con delega alla Toponomastica – per adeguare la nostra toponomastica alle indicazioni di carattere nazionale. Questo aggiornamento ci consente peraltro di risolvere alcune problematiche legate alla presenza di un centinaio di toponimi duplicati, per i quali l’Istat ci ha suggerito una soluzione che permette di distinguerli senza stravolgerli. E allo stesso modo, in generale per tutti i toponimi, la natura degli aggiornamenti previsti salvaguarda in tutto e per tutto la tradizione e la storia del nostro territorio, di cui la toponomastica rappresenta un simbolico ma significativo emblema. Questo aggiornamento ci consente quindi di essere in linea con quanto prescritto a livello nazionale per tutti i Comuni e allo stesso tempo di non creare disagi ai cittadini. Infine va sottolineato che le forze dell’ordine e di pronto soccorso ne trarranno vantaggio nel loro operato».

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