Gambizzato davanti al bar per un debito di droga, spaccia dall’ospedale: tre arresti

Ordinanza di custodia cautelare per tre persone per i fatti accaduti a Santerno il 15 dicembre 2023: un uomo che ha fatto fuoco contro la gamba di un debitore e il ferito stesso che distribuiva cocaina dal letto dell’ospedale con la complicità della moglie

Il momento della cessione di cocaina in ospedaleHa sparato due colpi di pistola al ginocchio di un cliente che gli doveva dei soldi per della droga e lo ha fatto a volto scoperto davanti a un bar perché il messaggio arrivasse anche a altri debitori. È la ricostruzione fatta dai carabinieri del nucleo investigativo di Ravenna per spiegare le vicende avvenute il 15 dicembre 2023 a Santerno. A distanza di quattro mesi sono state arrestate tre persone di nazionalità albanese residenti nel comune di Russi. Un’ordinanza di custodia cautelare per l’uomo che ha fatto fuoco (un 35enne di Godo) per lesioni e tentata estorsione, ma anche per il ferito e la moglie di quest’ultimo (un 47enne e una 39enne di San Pancrazio). I due coniugi devono rispondere di spaccio: lei portava la droga al compagno e lui la distribuiva dal letto di ospedale con la prima consegna di 50 grammi di cocaina fatta appena un’ora e mezza dopo essere uscito dalla sala operatoria per i colpi di pistola.

I fatti di Santerno

Verso le 22.15 del 15 dicembre scorso due uomini sono entrati in un bar nei pressi dell’incrocio tra via Santerno Ammonite e via della Repubblica nella piccola frazione del forese ravennate e hanno portato fuori un uomo che si trovava all’interno. Due colpi di pistola (arma e bossoli non sono stati trovati, si ipotizza un revolver) e poi la fuga precipitosa. Chi ha premuto il grilletto ha passato un periodo all’esterno tra Svizzera, Germania e Belgio. Sull’accompagnatore nella spedizione di Santerno sono in corso maggiori approfondimenti per eventuali sviluppi investigativi.

SKSP4971La vittima tenta di depistare le indagini

Oltre alla raccolta delle immagini delle telecamere di videosorveglianza del bar e dei dintorni, i carabinieri hanno avviato le indagini interrogando i presenti al bar e la vittima dell’agguato. Ma il 47enne – con precedenti anche per reati contro il patrimonio – inizialmente è stato poco collaborativo e ha provato a indirizzare gli inquirenti su una pista falsa facendo riferimento a vicende personali in ambito sentimentale. Un paio di giorni dopo il cambio di versione.

Spaccio in ospedale

Per raccogliere informazioni, i militari hanno piazzato una microcamera e una cimice nella camera dell’ospedale dove è stato ricoverato l’uomo ferito. Le intercettazioni ambientali hanno permesso di raccogliere le indicazioni date dall’uomo alla moglie su come suddividere la droga e preparare le dosi da spacciare. La donna ha portato lo stupefacente nascosto in un calzino e la prima delle due cessioni da 50 grammi ognuna avvenute in ospedale c’è stata poco dopo quando un uomo da Ferrara è andato a far visita al ferito. Una volta uscito dal nosocomio, il 47enne ha portato avanti l’attività facendosi accompagnare perché impossibilitato a camminare autonomamente.

RAEB0275Giro di spaccio consistente

Alcuni dettagli lasciano intendere che il volume di droga movimentato fosse consistente. Innanzitutto la gravità della spedizione punitiva. Poi i cento grammi venduti in ospedale. E infine i ritrovamenti nelle perquisizioni delle abitazioni: 50 grammi di hashish e 26mila euro in contanti a casa di chi ha sparato, 105 grammi di cocaina lanciati dalla finestra dalla vittima quando ha visto arrivare i carabinieri.

Il commento degli investigatori

«L’episodio di Santerno ha rappresentato una preoccupante escalation nel giro dello spaccio locale – hanno sottolineato il procuratore capo Daniele Barberini e la sostituta procuratrice Lucrezia Ciriello –. Stiamo parlando di due persone che agiscono a volto scoperto in un bar per dare una lezione a una persona e a tutti gli altri con cui avevano affari. Non poteva restare impunito un atto di questa gravità». Allo stesso modo il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Andrea Lachi, ha evidenziato che non si gambizza un uomo per un debito di poca importanza, a conferma che la droga movimentata era in grandi quantità.

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