Il giovane che lo scorso 16 aprile diede fuoco al distributore di benzina Coil in piazza Caduti sul Lavoro a Ravenna è stato ritenuto incapace di intendere e di volere per una forma di psicosi legata all’abuso di sostanze alcoliche e cannabinoidi. È l’esito della perizia medico-legale su Famakan Traoré, venticinquenne originario del Mali chiamato a rispondere di danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e incendio. La notizia è riportata dall’edizione del 16 luglio del quotidiano Il Resto del Carlino.
Tre mesi fa il giovane cosparse di carburante l’area adiacente alla pompa del distributore e poi appiccò il fuoco. Le fiamme si esaurirono rapidamente anche per effetto dei sistemi di sicurezza di cui sono dotati gli impianti.
La perizia evidenzia la pericolosità sociale del soggetto, palesando la necessità di adottare misure per controllare il suo comportamento, ma stabilisce anche che Traoré non sarebbe in grado di sostenere un processo a causa della sua condizione psicotica, strettamente connessa all’abuso di sostanze. La diagnosi apre quindi la possibilità di un’assoluzione, in vista dell’udienza del 18 luglio. Dopo tre evasioni dall’ospedale successive all’episodio del distributore, Traoré attualmente è piantonato agli arresti domiciliari al Centro di salute mentale di Ravenna.
Durante le varie udienze sostenute finora, il 25enne ha fornito giustificazioni piuttosto inverosimili: in sogno gli sarebbero apparsi i carabinieri che gli ordinavano di dare fuoco al distributore o sarebbero state voci a suggerirgli di compiere azioni che non avrebbe altrimenti voluto fare.