Dal palco della festa dell’Unità di Ravenna, a settembre 2023, l’ex deputato e ex ministro Pierluigi Bersani chiamò «coglione» il generale Roberto Vannacci, oggi neo europarlamentare per la Lega, e il militare lo querelò. La procura di Ravenna ritiene che quella fu diffamazione aggravata: probabile l’emissione di un decreto penale di condanna. La notizia è riportata dal quotidiano il Resto del Carlino in edicola oggi, 19 luglio.
Bersani stava trattando il celebre libro di Vannacci, “Il mondo al contrario”, e disse: «Io ho letto solo i sommari. Quando leggi quelle robe lì pensi: sciogliamo l’esercito, sciogliamo le istituzioni, facciamo un grandissimo bar, il bar Italia. Mi resta una domanda: se in quel bar lì è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile dare del coglione a un generale?».
Saputo della querela dai giornali, a dicembre, Bersani aveva rincarato la dose in tv: «Il generale Vannacci mi ha querelato dicendo che 90 anni fa mi avrebbe sfidato a duello all’arma bianca. Lui è un generoso, non trattatelo male, perché ha aggiunto che non avrebbe infierito sul mio corpo. E io con altrettanta generosità voglio dirgli che non infierirò sulla sua mente».
In caso di decreto di condanna, Bersani potrebbe opporsi e andare a processo.