
La procura di Ravenna ha aperto un fascicolo sull’alluvione in provincia di Ravenna, la terza in 16 mesi. Si indaga per disastro colposo, al momento contro ignoti. Un «atto dovuto» di fronte a disastri di questa portata, come ha spiegato il procuratore capo Daniele Barberini.
Ne danno notizia i due quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna, in edicola oggi, 3 ottobre.
L’indagine si somma a quella già avviata sull’alluvione del maggio 2023 e la relativa maxi consulenza è stata affidata agli stessi tre professori del politecnico di Milano che si stanno occupando dei fatti di un anno fa. Si tratta di Gianfranco Becciu, esperto in costruzioni idrauliche; del geotecnico Claudio Giulio Mari di Prisco; e dell’idrologo Daniele Bocchiola.
L’inchiesta dovrà chiarire come sia stato possibile: al centro delle indagini anche episodi molto chiacchierati sui social come l’ammasso di tronchi finito contro il ponte ferroviario di Boncellino.
Gli esperti si sono presi 90 giorni di tempo, ma è facile prevedere che chiederanno proroghe per tutta la durata delle indagini, che potranno andare avanti più di un anno e mezzo.