
Nata nel cuore di Napoli circa 150 anni fa e ormai presente in tutto il mondo (da Dubai a Tokyo, passando per Londra, Amsterdam e New York…), dal 10 agosto scorso “L’antica pizzeria da Michele” ha inaugurato una sede a Ravenna, in via Ponte Marino.
A pochi mesi dall’apertura, Alessandra Foglino, direttrice della filiale ravennate, racconta l’avvio dell’attività: «La città sta rispondendo
molto bene, con risultati superiori alle aspettative. Conoscevamo Ravenna come un ambiente particolare, caratterizzato da una popolazione un po’ chiusa e conservatrice. Venendo dal sud questo distacco in parte si sente, ma siamo riusciti a fidelizzare una buona parte dei cittadini in poco tempo. Possiamo dire con certezza che il cittadino ravennate apprezza una buona pizza napoletana».
Nel locale di via Ponte Marino – prima occupati dalla Bottega di Felice che si è spostata di poche decine di metri, all’angolo tra via Rossi e via Matteucci – lavorano una decina di persone, molte delle quali ravennati (fatta eccezione per i pizzaioli, napoletani e provenienti dalla scuola “Da Michele”, e della responsabile di origine pugliese) e lo staff di sala è pronto ad ampliarsi con l’assunzione di due nuove figure.
La lista dalle pizze a Ravenna si distacca da quella della sede originale, che vede in menù solo tre tipi di condimenti (margherita, marinara e cosacca): «L’impasto della pizza di Michele è uguale in tutto il mondo, così come la sua tipica forma a ruota di carro. Cerchiamo però di venire incontro ai gusti della clientela nella scelta dei condimenti, attingendo dalla tradizione campana e da quella locale. Nei prossimi mesi ci piacerebbe studiare anche una pizza dedicata alla città di Ravenna, con ingredienti e ispirazioni tipiche del territorio».
Anche i prezzi ravennati sono diversi da quelli partenopei: 8 euro per la margherita, 2,50 euro di coperto, acqua da mezzo litro a 3 euro. Già dai primi periodi di apertura si sono sollevate polemiche sui social e tra le recensioni: «Inevitabilmente i prezzi si plasmano in base al mercato delle diverse zone – dice la responsabile –, adattandosi alla media delle pizzerie locali, valorizzando sempre la qualità del prodotto».
La diatriba sui prezzi non sembra toccare invece i turisti, soprattutto stranieri, particolarmente legati al marchio napoletano: «La pizza di Michele è diventata un simbolo in tutto il mondo e i turisti continuano a darci enormi soddisfazioni, rispondendo anche meglio dei
residenti locali, a Napoli come nelle diverse sedi italiane e internazionali. Ravenna, essendo un crocevia turistico importante, è una città strategica da questo punto di vista, ma non guardiamo solo a quel tipo di clientela: tra i tanti lavoratori e trasferisti della città ci sono ad esempio molti napoletani, campani o pugliesi, felici di ritrovare in Romagna un po’ dell’amato sud».