domenica
15 Giugno 2025
cordoglio

Si è spento Santo Spartà: la comunità artistica piange “L’ultimo bizantino”

In occasione della biennale del 2025 avrebbe presentato il suo percorso di mosaicista alla città. Il saluto del collega Nittolo e dell'Associazione Internazionale di Mosaico Contemporaneo

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Santo Spartà 2025 (1)

Si è spento nella notte di domenica 2 marzo il mosaicista Santo Spartà, conosciuto nell’ambiente come “L’ultimo bizantino”.  Nato a Randazzo (Catania) nel 1936, viveva nel ravennate da quasi ottant’anni ed è venuto a mancare poco prima di far conoscere alla città di Ravenna il suo percorso di mosaicista. Già dallo scorso anno infatti, due associazioni (Aimc e la niArt Gallery) stavano progettando congiuntamente una mostra-riconoscimento nell’ambito della biennale 2025 del prossimo ottobre.

Spartà lasciò la Sicilia nel 1946, per trasferirsi a Conventello di Mezzano insieme al fratello, nel ravennate già da qualche anno. Nel 1952 e 1953 fu studente del professore Piazza alla scuola “artieri” dell’accademia di Ravenna. Al biennio di formazione seguì l’iscrizione al corso triennale di pittura del Teodoro Orselli. Il professore Compagnoni, insegnante di artistica, gli suggerì poi d’iscriversi al corso di mosaico, adiacente a quello di pittura.

Nel 1956, a vent’anni, si trova quindi a realizzare i primi mosaici in bottega, accanto ai maestri, realizzando importanti mosaici da cartoni di pittori contemporanei e prende parte ai restauri dei maggiori monumenti di Ravenna. Undici anni dopo partecipa alle celebrazioni del VII centenario della nascita di Dante Alighieri, realizzando il mosaico Paolo e Francesca dal cartone di Domenico Purificato. Nel 1969 comincia ad insegnare all’Iniasa (Istituto Nazionale Istruzione Artistica Settore Artigianato) dove rimane fino all’età della pensione. Nel 2006, in occasione della pubblicazione di “Maestri Mosaicisti a Ravenna prima e dopo la seconda guerra” mondiale dichiarò: «Quando ero sull’impalcatura per i restauri nelle chiese di Ravenna m’incantavo ad osservare i particolari musivi, ogni tessera è poesia che nessun altro mosaico mi ha dato in seguito. Ritengo che chi fa mosaico con la conoscenza di basi pittoriche e coloristiche può realizzare dei buoni mosaici. Molti ritengono che il mosaico è solo una tecnica, ma non è così!».

In questo triste giorno per la comunità artistica, lo ricorda il collega Felice Nittolo: «Era una persona molto umile e gran lavoratore, faceva parte di quella bottega che fu protagonista delle principali campagne di restauro nel secondo dopo guerra. Stimato e ben voluto dai suoi colleghi e dai suoi alunni». Anche l’Aimc (Associazione Internazionale del Mosaico Contemporaneo) esprime il suo cordoglio con una nota alla stampa firmata dal presidente Nikos Tolis «Addolorati per il grave lutto che ha colpito l’intera comunità del mosaico ravennate, partecipiamo al dolore della famiglia del maestro Spartà. Santo Spartà è stato un profondo conoscitore della tecnica del mosaico e del suo restauro e al tempo stesso un artista che ha realizzato numerosissime opere musive, nonché pittoriche. Insegnante di svariate generazioni di studenti ai quali ha trasmesso la sua passione per il mosaico. Schivo di ogni mondanità, schietto e immediato lo abbiamo amato e rispettato proprio per questa sua personalità. La sua nomina a socio onorario dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei non è stata altro che un minuscolo riconoscimento del suo percorso di un’intera vita dedicata al mosaico».

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