Dal 2014, all’interno di un anonimo appartamento nel cuore di Russi, si celava un racket di prostituzione, tra casting di donne da introdurre alla “vita” e riciclaggio di denaro in beni di lusso.
A capo dell’organizzazione, secondo quanto emerso dalle indagini, una sessantenne di origine cinese residente a Russi e un connazionale di 41 anni domiciliato a Bologna. Coinvolta anche la convivente dell’uomo, una donna di 41 anni, per la quale è stato disposto l’obbligo di firma. Nel sistema erano implicati anche tre italiani, residenti tra le province di Ravenna e Alessandria, accusati di aver favorito l’attività illecita mettendo a disposizione appartamenti, pagando utenze e contribuendo alla logistica degli spostamenti delle prostitute.
Le ricerche dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ravenna (realizzate in collaborazione con i Carabinieri di Russi e dei Comandi provinciali di Bologna e Alessandria) sono iniziate nel marzo 2024, quando sono stati notati i primi andirivieni sospetti nell’abitazione del centro. Se in un primo momento si sospettava la sola attività di prostituzione, investigazioni più approfondite hanno permesso di smascherare un’organizzazione più strutturata, che reclutava ragazze cinesi attraverso provini. Le donne venivano poi ospitate nell’appartamento di Russi, dove la sessantenne gestiva gli incontri, trattenendo il denaro che la coppia bolognese raccoglieva successivamente. I consistenti guadagni venivano poi riciclati attraverso l’acquisto di auto di grossa cilindrata, immobili, oggetti di lusso oppure trasferiti all’estero tramite bonifico.
Nella giornata di ieri (27 maggio) i Carabinieri di Bologna e Alessandria, con due unità cinofile della Guardia di Finanza di Bologna e Ravenna hanno ispezionato gli appartamenti attenzionati, rivenendo grazie al fiuto dei cani 1.200 euro contanti e un orologio di valore a Russi e 43 mila euro nell’abitazione di Bologna, parte dei quali occultati all’interno del frigorifero. Dopo aver sequestrato la contabilità e la documentazione comprovante i collegamenti dei diversi indagati nell’attività illegale, gli agenti sottoposto a sequestro preventivo due appartamenti su Bologna (e relative pertinenze) e tre autovetture di grossa cilindrata, in attesa della confisca.
Il Gip del Tribunale di Ravenna ha dunque emesso un’ordinanza di misure cautelari personali nei confronti degli indagati: la sessantenne di Russi e il 41enne di Bologna sono stati arrestati con le accuse di concorso in favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, riciclaggio di denaro e impiego di denaro di provenienza illecita, e si trovano attualmente ai domiciliari. Per la convivente dell’uomo è stato invece disposto l’obbligo di firma. I tre italiani sono stati denunciati a piede libero. Al momento sono ancora in corso accertamenti sulla regolarità del permesso di soggiorno di una donna cinese trovata all’interno dell’appartamento di Russi.







