martedì
05 Agosto 2025
l'indagine

Arrestato a Riccione anche l’ottavo membro della baby gang dei Cas ravennati

Il sedicenne è stato fermato dai carabinieri durante un controllo in centro. Resta un ultimo indagato da rintracciare

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È stato arrestato a Riccione l’ottavo minore coinvolto nell’inchiesta della Procura per smantellare la baby gang di giovani tunisini accusata di rapine, furti e aggressioni nella provincia di Ravenna. Secondo quanto riportato dai principali quotidiani in edicola oggi, il ragazzo sarebbe stato fermato dai carabinieri per un controllo mentre passeggiava per il centro, facendo scattare l’arresto.
Manca un solo nome ora per completare la lista degli indagati: si tratta di nove minorenni, tutti nati in Tunisia tra il 2007 e il 2009 e poi arrivati in momenti diversi in Italia senza famiglie. L’accusa è quella di rapina, furto, lesioni, minacce, ricettazione, porto abusivo di armi e tentato omicidio, per un totale di oltre 30 episodi. La procura per i minori di Bologna, che coordina l’inchiesta condotta dalla polizia di Stato, contesta anche il reato di associazione per delinquere, circostanza di particolare gravità. L’analisi delle modalità di azione, infatti, avrebbe evidenziato un gruppo con una struttura organizzata e ruoli distinti ricorrenti nei diversi casi.
I primi sette sono stati arrestati nelle scorse settimane: due sono stati catturati a Ravenna, due a Parma, uno a Pescara, uno a Sulmona e uno a Caserta e si trovano ora rinchiusi in un istituto penale per minorenni.

Il gip nell’ordinanza parla di “fenomeno ravennate”. Il gruppo infatti si sarebbe conosciuto nell’estate del 2024 all’interno dei Cas della provincia, dando vita alla banda. Da subito il loro atteggiamento si è mostrato problematico, portando in pochi mesi alla chiusura della struttura che li ospitava. I tentativi di ricollocamento in strutture fuori dalla provincia si sono rivelati vani: ogni volta infatti trovavano modo di scappare, per ritrovarsi nelle zone del ravennate, imolese e riminese. 

Oltre ai furti (che prendevano di mira soprattutto coetanei) infatti si contano anche diversi reati contro la persona, volti a stabilire il “controllo” sul territorio, soprattutto nelle aree in prossimità delle stazioni. Tra gli episodi più gravi, l’accoltellamento di un 17enne in piazza Duomo a Ravenna, lo scorso 15 luglio.

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