Tre furti nel giro di pochi mesi, con un bottino sempre più esiguo ma con danni che continuano a sommarsi. È questa la situazione che denuncia Walter Botrugno, maestro pizzaiolo specializzato e titolare di Ca’ Rossa, in via delle Industrie 9, a pochi passi dal Mausoleo di Teodorico.
La modalità è sempre la stessa: i malviventi (due secondo i sospetti) forzano la porta della cucina con un piede di porco per poi ripulire il fondo cassa e scappare. Il primo furto, avvenuto il 31 maggio, ha fruttato oltre 500 euro. Il secondo, nella notte tra il 13 e il 14 agosto, ha portato via quasi 200 euro. Nel terzo episodio, sabato 24 agosto, i ladri hanno trovato la cassa vuota: dopo aver arraffato pochi spiccioli (meno di dieci euro) si sono consolati con via due creme catalane dalla vetrina dei dolci, lasciando ciotole e posate in bella vista sul tavolo della veranda.
I danni materiali sono limitati ma costanti: ogni effrazione comporta circa 350 euro di riparazione per la porta e 150 euro per la sostituzione della cassa. Una somma che, col passare del tempo, incide sull’attività più delle refurtive.
«Stiamo valutando con un tecnico la sostituzione del portone e l’installazione di un nuovo impianto di videosorveglianza, dopo la dismissione di quello vecchio e ormai obsoleto – commenta Botrugno -. La polizia è sulle tracce dei colpevoli, ma la sensazione è quella di essere in balia di persone pericolose, che non hanno paura di niente».
Tra gli episodi degli ultimi mesi, il ristoratore ricorda anche l’incursione di un senzatetto che, dopo aver dormito in veranda, ha utilizzato la lavatrice destinata ai coperti per lavare i propri indumenti, non riuscendo a interrompere il lavaggio in tempo per darsi alla fuga.
«La situazione è diventata insostenibile. Vivo a Ravenna da 60 anni e non l’ho mai vista così – conclude Botrugno –. Una città che un tempo era tranquilla e ora si trova a fronteggiare le criticità di metropoli come Roma e Milano».