Un’evasione di contributi per oltre 370 mila euro è stata smascherata dall’Ispettorato del Lavoro di Ravenna al termine di un’articolata indagine condotta tra il 2024 e il 2025. Al centro dell’inchiesta una società apparentemente con sede all’estero che svolgeva a Ravenna attività di ricerca e selezione del personale senza alcuna autorizzazione, utilizzando come copertura un’agenzia di lavoro interinale.
Le verifiche sono scattate dopo una segnalazione del Ministero del Lavoro, che aveva individuato una società formalmente registrata fuori dall’Italia ma attiva nel reclutamento di personale anche attraverso note piattaforme social, nonostante l’assenza di qualunque abilitazione. Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire il sistema: la società in questione stipulava con un’agenzia interinale un contratto di consulenza commerciale solo apparente. In realtà, l’accordo nascondeva una vera attività di ricerca, raccolta e selezione dei candidati per conto dell’agenzia. Quest’ultima ha ricevuto oltre 50 lavoratori reclutati con questo meccanismo, i quali sono stati destinati poi ad alcune imprese metalmeccaniche della zona di Ravenna. A confermare il funzionamento dello schema illecito (che comportava evasione dei contributi Inps) anche le numerose fatture emesse per presunte prestazioni di lavoro non presenti nelle buste paga dei dipendenti coinvolti.
Durante le indagini è inoltre emerso che uno dei soggetti coinvolti ricopriva incarichi nella società estera pur avendo un rapporto di lavoro pubblico, condizione quindi incompatibile con il ruolo ricoperto. Al termine delle verifiche, i responsabili sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria. Contestualmente è scattata la segnalazione all’Inps per l’avvio delle procedure di recupero dei contributi non versati.



