Dopo il successo di pubblico di mercoledì sera, torna sul palco del teatro Rasi di Ravenna questa sera (giovedì 11 febbraio) la compagnia Teatro Onnivoro con “Operazione Atarax”. Pubblichiamo per l’occasione la breve recensione di Federica Angelini dopo l’anticipazione di dicembre a Palazzo Rasponi.
L’effetto sullo spettatore è assicurato, grazie al testo dalle forti venature ironiche con tocchi di surrealtà (cifra questa ricorrente nel lavoro della giovane compagnia Onnivoro e del loro autore Matteo Cavezzali) ma con un radicamento fortissimo con l’attualità. Bravissima Jenny Burnacci nella parte della guida che accompagna i visitatori. E se il “trailer” – chiamamo così quella che per la verità è stata una performance di una ventina di minuti che ha lasciato il pubblico piuttosto stranito – è in qualche modo un assaggio dello spettacolo vero e proprio che andrà invece in scena al teatro Rasi nella stagione Scena Contemporanea di Ravenna il 10 e l’11 febbraio, allora Operazione Atarax potrebbe essere un esordio su questo palcoscenico da tenere d’occhio, dove si parte da un radiodramma per farne – ci anticipa uno dei protagonisti, Massimiliano Rassu (in scena con Antonio Maiani) – un novello Ubu, un’inedita riflessione sul male che prende spunto da un testo del grandissimo Friedrich Dürrenmatt per una riscruttura che lo cala nell’attualità anche più di quanto, pare, fosse stata l’intenzione iniziale dell’autore.