sabato
18 Ottobre 2025
il caso

Dal Comune neanche una sede: a Russi chiude il festival dei libri mai visti

Gli organizzatori: «Non riusciamo più a sostenere le spese vive»

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Dopo l’annuncio, su Facebook, della fine (almeno a Ravenna) del prestigioso festival Komikazen del fumetto di realtà per mancanza di fondi e di spazi, la storia si ripete a Russi, quasi identica, con un’altra eccellenza del panorama culturale della nostra provincia, il festival dei “Libri mai mai visti”, con alle spalle ben 21 edizioni. Un festival-concorso unico nel suo genere dove il libro – realizzato nelle forme e coi materiali più disparati – diventa esso stesso un’opera d’arte.

Gli organizzatori di Vaca, in una nota inviata alla stampa, si dicono impossibilitati a organizzare la 22esima edizione, «perché non più in grado di sostenere le “spese vive” della manifestazione, cioè affitto della sede, utenze, premi, buffet di libri, allestimento mostra eccetera», a fronte di un contributo del Comune di Russi che in questi anni si è stabilizzato attorno ai 5mila euro e che serviva esclusivamente per coprire le spese d’affitto. «A sua volta il Comune di Russi, partner storico della manifestazione è impossibilitato a reperire una sede per alloggiare i manufatti, pur essendo da anni esibita questa assoluta necessità», rivelano ancora gli organizzatori, che nella loro lettera aperta fanno intendere che l’auspicio è di poter trovare spazio altrove.

«In attesa di trovare un nuovo partner – continua la nota – ringraziamo di cuore quanti hanno sostenuto in qualsiasi modo il concorso internazionale che ha visto arrivare a Russi, a proprie spese, concorrenti da Tokyo, Taywan, Los Angeles, Londra, Berlino e da tutta Europa e, ovviamente, a migliaia dall’Italia. Restano, a testimoniare la bellezza e il valore artistico della mostra-concorso di Libri mai mai visti, i cataloghi delle ventuno edizioni, le trasferte delle opere alla Casa della Cultura alla New York University, al Salon du Livre a Parigi, alle due esposizione nel Regno Unito e quelle in importanti biblioteche pubbliche italiane. Restano anche altre due preziose testimonianze. Una è il deposito che molti artisti avevano fatto, presso Vaca, delle loro opere e l’altra quello dei libri delle firme dei visitatori anno per anno: sono decine di migliaia. Tutto ciò è, purtroppo, solo intelligenza e amore: due luci oggi molto oscurate».

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