Torna il festival Transmissions, dall’avanguardia al rap

Dal 25 al 27 novembre torna a Ravenna quella sorta di segreto sconosciuto alla maggior parte dei romagnoli ma che – tanto per citare un fatto realmente accaduto – è in grado di portare appositamente da queste parti appassionati pure dal Giappone. Senza contare quelli che arrivano abitualmente di anno in anno un po’ da tutta Italia e anche Europa. Stiamo parlando del festival di musica d’avanguardia e sperimentale Transmissions, organizzato (questo sarà il nono anno) a Ravenna dallo staff del Bronson, con un respiro del tutto internazionale. A partire dal format degli ultimi anni, che vede – sulla scia dei festival più prestigiosi al mondo – come curatore della rassegna di volta in volta un artista stesso, sempre diverso. Si è partiti nel 2012 con l’americano Stephen O’Malley dei Sunn O))) per poi proseguire con l’inglese Daniel O’Sullivan degli Ulver, gli A Hawk And A Hacksaw, dal Nuovo Messico, e l’anno scorso con il primo italiano, Nico Vascellari. Quest’anno è la volta addirittura di un ravennate (seppur d’adozione), Bruno Dorella, storico punto di riferimento della scena underground italiana che tutti i mesi tra l’altro ospitiamo con orgoglio sulle pagine del nostro mensile culturale R&D Cult, dove consiglia dischi di genere più svariati, a testimonianza della sua grande cultura musicale. Il “suo” Transmissions – dice – è nato all’insegna di quattro parole chiave: «contemporaneità, curiosità, eclettismo e genere».

Ma ecco nel dettaglio il programma di quello che ci aspetta per la nona edizione del festival.
Venerdì 25 dalle 20 l’appuntamento è all’Almagià per una serata (la più importante dal punto di vista qualitativo, almeno per chi scrive) che avrà come apice (annunciata alle 23.30) l’esibizione dei Jaga Jazzist, supergruppo norvegese assente da alcuni anni dall’Italia, con il suo ipnotico mix tra jazz, rock ed elettronica. Prima (alle 22) toccherà a Sarah Neufeld, violinista canadese collaboratrice anche degli Arcade Fire, che presenta il suo ultimo album solista The Ridge e l’atipico (due bassi, due voci e una batteria) trio francese Le Singe Blanc (ore 22.50), che parte da un punk-funk «quasi tribale – si legge nella cartella stampa – ma tra impennate ritmiche e un canto memore di ricordi primordiali e istanze dada non si nega sfuriate quasi metal o irresistibili groove». A rappresentare (anche) il territorio locale i ravennati Luca Maria Baldini con il suo progetto In Between (ore 20.30) e Giovanni Lami (ore 21.15), field recordist il cui ultimo disco, Bias, è stato inserito dalla prestigiosa rivista inglese The Quietus tra i cento migliori usciti (naturalmente in tutto il mondo) nei primi sei mesi dell’anno.

Sabato 26 novembre ci si sposta (dalle 20.30) al Bronson di Madonna dell’Albero, dove l’attesa è tutta per l’icona hip hop queer di New York Mykki Blanco (annunciato alle 23.30), rapper transgender afroamericana, fotomodella, attivista politica, nota anche per aver pubblicamente rivelato di essere sieropositiva. In apertura (ore 21) lo svizzero Manuel Oberholzer, in arte Feldermelder, tra installazioni, musica analogica, jazz e avanguardia elettronica, e il progetto Azdora (21.50) curato dell’artista svedese Markus Öhrn insieme a Stefania “Alos” Pedretti degli OvO, «uno scioccante rituale black metal – si legge sul web – che ha per protagoniste vecchie signore di casa romagnole (le azdore, appunto)». Il local hero – come lo definisce il Bronson – della seconda serata sarà il rapper ravennate Moder, che presenterà (dalle 22.40) il suo nuovo disco, mentre è in programma anche il dj-set di Petit Singe (a chiudere la serata), progetto della producer di origine indiana (ma romagnola di adozione) Hazina Francia.

La giornata conclusiva del festival (ribattezzata “Transmissions OFF”) è ancor di più una commistione tra musica e arte, a partire dalla location, la suggestiva cornice del Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna, alla loggetta lombardesca di via di Roma. In questo caso (domenica 27 novembre) si partirà già alle 16 per terminare poco dopo le 21. Per quanto riguarda le esibizioni musicali dal vivo, l’appuntamento è con la chitarrista d’avanguardia americana – ora residente in Scozia – Heather Leigh (alle 18.45) e in apertura (ore 17.15) con il chitarrista milanese Nicola Ratti – ora più focalizzato sulla sperimentazione analotica e le installazioni sonore – e con la performance tra noise e industrial del misterioso progetto franco-maliano Klaus Legal (ore 18).

La giornata è completata dalle mostre-performance. Torna “80 mesh – la forma del suono” (dalle 16 e poi a chiudere dalle 20), il progetto acustico-visuale di Marte Associazione Culturale che indaga i concetti che appartengono al linguaggio del mosaico attraverso l’utilizzo del suono: protagonista il compositore trentino Raul Masu. autore di una composizione per computer music e violoncello realizzata durante una residenza al Bronson. Il fotografo ravennate Adriano Zanni allestisce invece la mostra “Cosa Resta (racconti d’osservazione)”, sulla Ravenna post-Deserto Rosso. “Providence 2000-2010 – The Noise Decade” è ancora il titolo della mostra curata dalla statunitense Pippi Zornoza, che esplora i dieci anni della prolifica scena noise di Providence, tramite le locandine artistiche; infine la fotografa Silvia Bigi, insieme a Serena Dibiase, propone la mostra “Echo. Last things”, (preview alla Lilith Studio Gallery venerdì 25 alle 19). Le mostre resteranno allestite fino all’8 gennaio.

Info: http://transmissionsfestival.org/

RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
CGIL BILLB REFERENDUM 09 – 16 05 24
SAFARI RAVENNA BILLB 13 – 19 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24