Il grande scrittore cileno partecipò alla prima edizione di Scrittura Festival
È morto per coronavirus lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo dopo aver contratto l’infezione.
Tra i più celebri scrittori viventi, era stato protagonista della prima edizione di Scrittura Festival, in un gremito palazzo dei congressi, a Ravenna, il 13 maggio del 2014.
In questo articolo due foto di quell’evento, tra i più importanti mai svolti in città nell’ambito degli incontri letterari. Realizzato anche nell’ambito della candidatura di Ravenna a capitale europea della cultura 2019.
«Ci sono grandi autori che sono anche grandi uomini – sono le parole del direttore di Scrittura Festival, Matteo Cavezzali –. Luis Sepulveda non era solo un grande narratore, ma era una persona speciale, generosa, gentile. Era stato nostro ospite a Ravenna e in quell’occasione era nata una sincera amicizia. Avevamo parlato di letteratura e di politica ma soprattutto quella sera ci aveva rivelato la sua ricetta segreta dell’asado alla cilena. Perché stare insieme alle persone, mangiare con loro e condividere era per lui la cosa importante. Aveva combattuto al fianco di Allende ed era stato incarcerato e torturato per le sue idee sotto la dittatura di Pinochet. I suoi libri mi hanno aperto un mondo quando ero ragazzo, e quando l’ho conosciuto ho capito cosa significa essere sinceri nella scrittura. Luis era le cose che scriveva. L’ultima volta che l’ho sentito è stato pochi mesi fa, progettavamo un ritorno a Ravenna. La notizia della sua morte mi ha sconvolto. Un abbraccio va a sua moglie, la poetessa Carmen Yáñez».
Cavezzali lo vuole ricordare con questa sua frase: «Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso».