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    Categoria: cultura

Ravenna Teatro destina circa 70mila euro ad artisti e compagnie «con meno tutele»

Si tratta del fondo di emergenza e dei finanziamenti previsti per attività non svolte. In programma anche residenze

Alessandro Argnani, con Marcella Nonni, co-direttori di Ravenna Teatro

Il centro di produzione teatrale Ravenna Teatro annuncia di voler destinare «l’intero importo del fondo di emergenza e dei finanziamenti previsti per attività che non abbiamo potuto svolgere (circa 70.000 euro, oltre alle spese che sosterremo per l’apertura degli spazi) ad artisti, attrici, attori, compagnie, collettivi, teatri, con meno tutele della nostra».

«Avevamo programmato Ravenna viso-in-aria, una stagione al Teatro Rasi da settembre a dicembre, nella consapevolezza della gravità dell’emergenza in atto – ricorda Ravenna Teatro in una nota inviata alla stampa –. Il Dpcm del 25 ottobre ci ha fermati: abbiamo comunque voluto rispettare l’impegno con le compagnie coinvolte, riconoscendo loro i cachet pattuiti per gli spettacoli annullati».

«Ci siamo chiesti: come reagire ora a questa nuova sospensione? Aprendo il teatro, chiuso al pubblico, agli artisti e alla loro ricerca, quella ricerca che deve avere lo spazio e l’agio per sperimentare percorsi e opere. I teatri in questo momento hanno la potenzialità e la responsabilità di aprirsi a tutte le maestranze che possono prepararsi e allenarsi per quando si tornerà all’incontro con lo spettatore».

«Per settimane abbiamo pensato ad alcune direzioni del fare teatro. Abbiamo scelto gruppi di cui conoscevamo il lavoro e, compatibilmente con il fondo a disposizione, non siamo riusciti a raggiungere tutti quelli che avremmo voluto. Tra il Teatro Rasi e l’atelier-laboratorio Vulkano ospiteremo nei prossimi mesi diverse residenze. Metteremo a disposizione gli spazi con le strumentazioni tecniche e organizzative a chi spesso spazio non ha, insieme a un contributo che permetterà loro di lavorare in sicurezza». Si tratta degli artisti: Pietro Babina; Alessandro Berti; Collettivo La Corsa; Roberto Corradino; Valerio Malorni e Simone Amendola; Margherita Ortolani; teatroINfolle; Emanuele Valenti / Ker Théâtre Mandiaye Ndiaye.

Il progetto di residenze sarà condiviso con L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino (parte del Centro di Residenza Emilia-Romagna), per aprire un momento di riflessione comune sugli artisti, gli spazi e la creazione.

Ravenna Teatro ha poi scelto cinque realtà «per un contributo al loro operato, spazi teatrali generanti e necessari». Si tratta di Bottega degli Apocrifi (Manfredonia); Masque Teatro (Forlì); Progetto Demoni / Ultimi Fuochi (Spongano); Teatro della Contraddizione (Milano); Teatro Coppola (Catania).

«In questo periodo di restrizioni e sacrifici – commentano infine –, il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza sta soffrendo particolarmente gli effetti della pandemia. Abbiamo pensato un sostegno a alcune realtà che da tempo e con tenacia avvicinano il teatro alle nuove generazioni». Si tratta in quest’ultimo caso di: Capusutta (Lamezia Terme); IAC Centro Arti Integrate (Matera); Isola di Confine (Marsciano); Isola Teatro (Roma).