Alla galleria Sabe si apre “Un Viaggio” tra le opere di Gabriella Benedini

Dal 26 marzo al 12 luglio la Fondazione per l’arte contemporanea nel cuore di Ravenna ospita  sculture e  installazioni dell’artista cremonese, che vuole ricordare con Mappe, Vele e Arpe esperienze vissute nei suoi vagabondaggi per il mondo

9b) Goniometro, 2021

Goniometro, 2021

Si inaugura il 26 marzo (apertura alle 11) il secondo evento della Fondazione Sabe per l’arte, il nuovo spazio espositivo di via Pascoli 31, e nato con lo scopo farsi punto di riferimento per l’esposizione, la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea in città, con un particolare accento sulla scultura.
Dopo l’inaugurazione del polo artistico a novembre con la personale di Mirella Saluzzo, artista e presidente della fondazione, il Sabe è ora apre le sue porte alla mostra di Gabriella Benedini e a tutti coloro che vorranno perdersi nei suoi Viaggi.
L’esposizione, intitolata per l’appunto “Un Viaggio”, si ricollega concettualmente e visivamente ai lavori della Saluzzo, contenendo anche alcune delle sue opere e creando un filone artistico che collega questo evento del Sabe direttamente al primo. 

Il focus di questo allestimento deriverà dalle esperienze vissute negli anni ‘70 dall’artista in mete esotiche come Iraq, Afghanistan e alcuni territori asiatici. Questi vagabondaggi in terre lontane sono stati fonte di emozioni e ricordi capaci di riemergere all’interno del suo immaginario artistico anche dopo anni, andando a creare gli elementi simbolo della rassegna, quali Mappe, Vele e Arpe

Le Mappe e le Arpe, create a cavallo tra il 2005 e il 2007 e rielaborate appositamente per l’esposizione, si fanno simbolo rispettivamente di quei territori lontani, persi tra le pieghe della storia, trascurati per gran parte del ‘900 e dei primi 2000 e dai toni quasi desaturati, come le opere che li rappresentano e degli strumenti di misurazione e manifestazione sonora, affiancati da relitti di barche.
Le Vele sono invece un nuovo tipo installazione che si unisce alla mostra andando a completarla, facendosi metafora del movimento, della navigazione in atto. 

L’allusione al viaggio, allo spostamento, è filo conduttore di un’esposizione costruita tramite episodi distinti, unificata da questa sola narrazione. L’intero progetto è stato curato da Francesco Tedeschi e corredato da un catalogo edito da Danilo Montanari. Inoltre, parteciperanno alla mostra studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari, come Franco Farinelli e Raffaele Milani, dando un contributo intellettuale con incontri e critiche.  

La storia dell’arte della Benedini inizia a Parma, dove si diploma all’istituto Paolo Foschi per poi frequentare alcuni corsi all’accademia di Belle Arti di Brera. Tra la fine degli anni 50 e il 1960 si trasferisce a Parigi, inaugurando le prima esposizioni e segnando profondamente il suo percorso artistico. Tornata in patria, si stabilisce a Milano, dove entra in contatto con la Galleria Bergamini, ospite nel 1962 della sua prima personale. A quella seguiranno altre personali e collettive, oltre che la partecipazione a manifestazioni come la Biennale di Venezia o la Quadriennale di Roma.
Nel corso degli anni la sua arte subisce gli influssi delle sue passioni, crescendo e mutando con esse: letteratura, poesia, esperienza e viaggio, inteso nel senso meno convenzionale del termine formano le sue intuizioni e si riversano nelle sue opere, da quelle pittoriche per le quale ha vinto premi come il Ramazzotti nel 1966 a quelle scultoree, come testimonia “Un Viaggio”.

La mostra, patrocinata dal Comune di Ravenna e del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, resterà aperta al pubblico (ingresso gratuito) fino al 12 luglio, ogni giovedi, venerdì e sabato, dalle 16 alle 19. 

 

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