Claudio Casadio porta “L’Oreste” a Ravenna dopo il premio come “Miglior attore”

L’attore protagonista al teatro Alighieri di un’innovativa messa in scena di Graphic Novel Theatre che sta riscuotendo enorme successo

L'Oreste Scena 1

Una scena de “L’Oreste” con Claudio Casadio (foto Tommaso Le Pera)

Spettacolo innovativo per la drammaturgia e la messa in scena, L’Oreste, quando i morti uccidono i vivi sta mietendo successi di critica e pubblico in tutta Italia, in una tourné di decine di date sui palcoscenici della Penisola, e ora approda anche all’Alighieri di Ravenna – dopo le tre date al Masini di Faenza – a raccogliere gli applausi di “casa”, in scena giovedì 2, venerdì 3 e sabato 4 febbraio alle 21 e domenica 5 febbraio alle 15.30.

Interprete protagonista dello spettacolo è infatti il celebre attore ravennate Claudio Casadio, fondatore di Accademia Perduta, a lungo regista e interprete di pluripremiati spettacoli per ragazzi e ormai da qualche anno volto della prosa contemporanea italiana. Lo abbiamo visto in spettacoli quali Oscura immensità, Il mondo non mi deve nulla o Mar del Plata, ora è appunto Oreste, un’interpretazione che gli è di recente valsa anche il premio Premio Nazionale Enriquez 2023 – Città di Sirolo come “Migliore Attore di Prosa Classica e Contemporanea” (a fondo pagina le motivazioni, ndr).
Per chi volesse salutare Claudio, e magari parlare con lui dello spettacolo è in programma nel tardo pomeriggio di venerdi 3 febbraio un incontro informale in centro a Ravenna.

Oreste è un uomo rinchiuso fin dall’infanzia nell’ospedale psichiatrico di Imola. Un personaggio nato dalla collaborazione dell’attore con l’autore Francesco Niccolini che ha scritto proprio per lui la sceneggiatura.
«Io desideravo interpretare il personaggio di un pazzo – racconta Casadio – e unendo suggestioni e rimandi è nato l’Oreste, che ricorda peraltro un po’ Ligabue, perché ama dipingere, un elemento per me questo di grande suggestione da tempo. Ligabue era un personaggio su cui avrei voluto lavorare in passato ma che poi, per una serie di vicende, non ho potuto interpretare. Diciamo che anche questa volta, come era accaduto con Massimo Carlotto, ho la fortuna di lavorare con un autore contemporaneo con cui c’è stato uno scambio continuo, ed è un’esperienza sempre molto intensa, che porta a esiti particolarmente interessanti sulla scena».

L'oreste2Ma al di là dell’originalità del personaggio protagonista, questo nuovo spettacolo coprodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri e Società per Attori, in collaborazione con Lucca Comics&Games (la cui edizione 2021 ha ospitato la “Prima Nazionale”) spicca per un’altra novità importante: l’utilizzo delle immagini e del fumetto in modo nuovo e inedito.

«Si tratta di uno spettacolo in cui la parte grafica partecipa al testo e allo spettacolo, non è una scenografia – sottolinea Casadio –. Oreste, il progatonista, è chiuso nell’ospedale psichiatrico di Imola e i personaggi dei fumetti sono i suoi ricordi e i suoi sogni, con cui lui dialoga e interagisce, grazie alle voci registrate. Ci sono la sorella, il medico, l’infermiere, un amico immaginario. Per questo, anche se in scena sono solo, mi sento in compagnia e lo spettacolo non è un monologo. Un esperimento interessante che il pubblico ha accolto con grande favore. Lo spettacolo stupisce e piace, anche perché sono belle le immagini, i personaggi sono simpatici e c’è voglia di spettacoli di grande impatto anche dal punto visuale».

A firmare i disegni, animati da Imaginarium Creative Studio, del resto è Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani. E così, con l’accompagnamento delle musiche originali di Paolo Coletta e sotto la regia di Giuseppe Marini va in scena una storia tenera e poetica, che parla di abbandono e amore negato, che dà voce a uno degli ultimi e in cui ancora una volta Casadio dà prova del suo talento attingendo al dialetto per dare corpo a un personaggio che dialoga con i propri fantasmi, i ricordi della vita passata.

Sostiene la critica: «Straordinario, ironico, struggente, poetico»

La giuria del Premio Nazionale Franco Enriquez 2023-XIX edizione “per un teatro, un’arte e una comunicazione di impegno sociale e civile” – Città di Sirolo ha assegnato il premio di “Miglior attore” a Claudio Casadio per lo spettacolo L’Oreste con le seguenti motivazioni: «L’Oreste è un viaggio sistolico nell’infinito universo mentale che si perde nel finito limite spaziale delle mura del manicomio dell’Osservanza di Imola. Nelle oramai centocinquanta repliche dal suo debutto vince la parola come liberazione, il segno grafico (del Graphic Novel Theater), come strumento cognitivo che interagisce con il personaggio interpretato da uno stupefacente Casadio. Straordinario attore, ironico, struggente, malinconico, poetico, commovente. Un esempio di teatro civile che tocca il dramma della malattia mentale e di cui dobbiamo ringraziare per il suo sostanziale contributo il drammaturgo Francesco Niccolini e ancora una volta per la sua performance interpretativa Claudio Casadio».

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