Un libro per aiutare le biblioteche: esce la raccolta di racconti “Riemersi”

In libreria (e in allegato al Corriere della Sera) dal 17 novembre. Con diversi autori, a cura dallo scrittore ravennate Cavezzali: «Hanno aderito tutti con grande entusiasmo»

Cavezzali Presentazione Riemersi

Cavezzali e Camporesi, con il sindaco Michele de Pascale, alla presentazione della Classense

Esce oggi (17 novembre) per l’editore Solferino in libreria – e in edicola con il Corriere della Sera – un volume di racconti dal titolo Riemersi, Romagna 2023 storie per un’alluvione (240 pagine, 15,50 euro) che unisce alcune tra le più importanti e interessanti penne nostrane per la curatela di Matteo Cavezzali, scrittore ravennate, organizzatore di festival letterari e sperimentatore di linguaggi narrativi (a Cesenatico si è appena conclusa la prima edizione di una rassegna dedicata al podcast curata dallo stesso Cavezzali), nonché storico collaboratore di questa testata per cui cura una rubrica di recensioni letterarie.

Il tema e filo conduttore è proprio quello dell’alluvione di sei mesi fa e Cavezzali per questo progetto è riuscito a mettere insieme firme di autore di chiara fama quali Carlo Lucarelli, Marco Missiroli, Silvia Avallone, Mariangela Gualtieri, Simona Vinci, Cristiano Cavina, Lorenza Ghinelli e autori altrettanto interessanti, per quanto forse ancora meno noti, come Gianni Gozzoli e Francesco Zani. Il tutto impreziosito dalle foto di Silvia Camporesi, che in quei giorni sono diventate il simbolo della tragedia ma anche della resistenza di questi territori. Gli introiti sono destinati alle biblioteche colpite dall’alluvione di maggio.

Dopo l’anteprima alla Classense di Ravenna il 15 novembre alle 17.30, tra i primi appuntamenti in cui il libro sarà presentato ci sarà quello di Lugo il 22 novembre alle 21 alla Biblioteca Trisi con Gozzoli  e poi il 28 novembre a Faenza (sempre in biblioteca, alle 20.30 con Cavina). 

Matteo, quando e come nasce l’idea del libro?
«Quando dopo l’alluvione vidi i danni terribili procurati alle biblioteche di Faenza e di Lugo, due luoghi a cui sono molto affezionato, ho subito iniziato a pensare a cosa potevo fare per aiutarle. Sono andato a spalare il fango e sistemare, ma poi mi sono detto che potevo fare di più. visto che l’unica cosa che so fare è raccontare le storie ho pensato che forse si potevano aiutare le biblioteche con un libro. Ho chiamato un po’ di amici scrittori e hanno subito aderito tutti con grande entusiasmo, così abbiamo creato questo bel gruppo di lavoro».

Come hai scelto gli autori e che risposta ti hanno dato quando li hai contattati?
«Ho pensato agli autori che amo di più leggere e che hanno un legame forte con queste zone. Così ho sentito autori che sono nati e cresciuti qui, come Simona Vinci e Carlo Lucarelli, ma anche romagnoli che ora vivono fuori come Marco Missiroli, o autrici che hanno deciso di trasferirsi qui, come Silvia Avallone. Ne è emerso un bel gruppo, molto affiatato». 

Quali racconti ti hanno sorpreso di più?
«Mi ha sorpreso la varietà. C’è chi si è concentrato sull’alluvione, come Zani o Cavina, chi invece ha preferito raccontare lo spirito romagnolo come Missiroli, chi invece ha calato le sue storie noir nell’ambientazione della alluvione, come il racconto di Carlo Lucarelli. C’è poi chi è ricorso alla poesia come Mariangela Gualtieri, e l’originale testo di Gianni Gozzoli che è stato letto anche in eurovisione e musicato da un’orchestra di giovani talenti europei». 

Come ricordavi prima, sei stato a Faenza alla Manfrediana, una delle biblioteche più colpite, a spalare fango. Che ricordi hai di quei giorni a sei mesi di distanza?
«Terribili. Sono immagini e sensazioni che non dimenticherò mai. C’era molta tristezza e rassegnazione, perché pareva una sfida impossibile. Poi nei giorni seguenti, grazie ancora ai molti arrivati ad aiutare, l’umore è cambiato, sono arrivati l’entusiasmo e la fiducia, e ci siamo rimboccati le maniche». 

A sei mesi di distanza, cosa ti aspettavi sarebbe successo e non è successo o cosa è successo che non ti saresti mai aspettato?
«Beh, se da una parte ci sono stati grandi progressi, dall’altra c’è ancora moltissimo da fare, e c’è tanta rabbia per le tante promesse fatte dal governo e non mantenute. Per questo credo siano importanti iniziative come Radici di Rai Radio3 e come questo libro nato in collaborazione con Il Corriere della Sera, perchè tengono accesi i riflettori sulla alluvione in Romagna, perchè nel resto d’Italia in molti si sono già dimenticati di noi». 

A chi andrà esattamente il ricavato delle vendite?
«Andranno alle biblioteche pubbliche colpite dall’alluvione, quelle di Faenza, di Lugo e le altre più piccole che hanno subito moltissimi danni. Ovviamente non sono fondi sufficienti, ma sono comunque un sostegno».  

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