Il Festival delle Culture torna con un calendario di 4 mesi con oltre 40 eventi

L’appuntamento centrale della rassegna sarà la mostra di Sebastião Salgado, visitabile dal 22 marzo al 2 giugno. Tra le novità anche la collaborazione con il Ravenna Festival

01 © Sebastiao Salgado

Uno scatto di Sebastiao Salgado

In occasione della sua XVII edizione, il Festival delle Culture cambia assetto, presentando un calendario ampliato con appuntamenti che andranno da marzo fino al 20 luglio. Il tema della migrazione e dell’inclusione sociale resterà centrale, ma sarà affrontato in un’ottica più ampia e affiancato dallo sviluppo di temi collaterali come la parità di genere e la sicurezza sul lavoro.
In calendario più di 40 eventi realizzati in collaborazione con oltre 70 realtà del territorio (è possibile consultare il programma completo qui), molti dei quali gratuiti, a prezzi popolari o dedicati al coinvolgimento delle scuole. Tra le novità dell’edizione 2024 del Festival delle Culture, la collaborazione con il Mar (che si aggiunge allo storico sodalizio con la biblioteca Classense) e con Ravenna Teatro e il Ravenna Festival. La proposta del festival comprende mostre, spettacoli teatrali, una rassegna cinematografica e un letteraria, incontri con scrittori internazionali e eventi conviviali: al centro della programmazione, la mostra fotografica di Sebastião Salgado: Exodus – Umanità in cammino. L’esposizione, visitabile dal 22 marzo al 2 giugno negli spazi del Mar, sarà l’evento centrale del Festival intorno al quale si svilupperanno gli altri incontri.

Con Exodus il fotografo brasiliano racconta attraverso 180 scatti uno spaccato geo-politico internazionale. La mostra è divisa in varie sezioni: la prima, intitolata Migranti e profughi: l’istinto di sopravvivenza, tratta le motivazioni che accomunano i profughi come la povertà e la violenza, il sogno di una vita migliore, la speranza. La seconda sezione, La tragedia africana: un continente alla deriva, si concentra sul trauma della sofferenza e disperazione di un popolo profondamente segnato dal dispotismo e dalla guerra, nonostante l’Africa sia un continente con una storia importante per l’umanità, in grande fermento, ricco di energie e vitalità, oltre che di materie prime e ricchezze naturali.  La terza sezione, L’America Latina: esodo rurale, disordine urbano, racconta una parte del mondo segnata dalla migrazione di decine di milioni di contadini, spinti dalla povertà, verso le aree urbane.  La sezione Asia: il nuovo volto urbano del mondo, legato ai processi produttivi delle economie emergenti in Estremo Oriente, si concentra sull’esodo di massa dalla povertà rurale alla creazione di megalopoli in cui i migranti vivono in condizioni precarie, pur credendo di aver fatto un passo verso una vita migliore. Chiude la mostra una sala dedicata ai ritratti di bambini, rappresentativi di altre decine di milioni che si possono incontrare nelle baraccopoli, nei campi profughi e negli insediamenti rurali di America Latina, Africa, Asia ed Europa. 

La speciale collaborazione che unisce quest’anno il Festival delle Culture e Ravenna Festival, si articola in due eventi collegati alle stesse tematiche: il nuovo appuntamento del progetto Le vie dell’Amicizia “Un ponte di fratellanza attraverso l’arte e la cultura” porterà una riflessione sul drammatico tema delle migrazioni con il concerto di domenica 7 luglio (ore 21) che vedrà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta dal Maestro Riccardo Muti esibirsi nello Stabat Mater di Giovanni Sollima composto per ricordare il dramma dei migranti nel Mediterraneo. Sul palco anche il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” e le donne di Coro a Coro dirette da Rachele Andreoli. Lunedì 8 luglio, alle ore 21, il Teatro Alighieri ospiterà invece la prima assoluta dello spettacolo Non dirmi che hai paura basato sul libro omonimo di Giuseppe Catozzella, Premio Strega Giovani 2014, dedicato alla velocista somala Samia Yusuf Omar, sul cui sogno olimpionico si sono chiuse le acque del Mediterraneo. La storia di Samia sarà portata in scena dalla regia di Laura Ruocco.

Maaza Mengiste Di Nina Subin 4 768x1025

Maaza Mengiste

Fondamentale anche l’avvicinamento alla dimensione scolastica, con il coinvolgimento di oltre 600 ragazzi delle scuole superiori, nell’ambito della tematica delle società solidali, gli studenti incontreranno lo scrittore di origini iraniane Kader Abdolah, rifugiato politico in Olanda, considerato uno dei maggiori scrittori viventi olandesi, autore de Un pappagallo volò sull’Ijssel e la scrittrice etiope naturalizzata statunitense Maaza Mengiste. Dal 18 al 26 marzo, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, sarà promossa invece al Cinema Mariani la visione per gli studenti delle scuole superiori del film The old oak di Ken Loach. Sempre al Mariani la proiezione di film come “Io Capitano” di Garrone e “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi dedicata alle scolaresche.

SHE 2048x1363

Almar’à l’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo

Sul filone delle politiche di genere anche l’evento curato da Anpi Donne Coraggiose: La figura di Natalina Vacchi, partigiana e martire della Resistenza ravennate il 20 maggio alle ore 17:30 alla Biblioteca Classense e gli eventi del 25 maggio che vedranno protagoniste la scrittrice Mengiste, che raccontrà di Hirut, la protagonista de Il re ombra che combatte per la propria terra contro i colonialisti fascisti,  la storica Farian Sabahi che parlerà delle donne di Teheran nella cornice della Classense e i concerto Orchestra delle Donne Arabe e del Mediterraneo: She هي Elle Lei: voci di acqua e di terra suoni di mare e di sabbia dell’ concluderà la giornata.

Quello delle società solidali si riconferma uno dei temi fondamentali della rassegna, il 10 aprile alle 17:30 la scrittrice Nogaye Ndiaye, autrice di Fortunatamente nera, il risveglio di una mente colonizzata parlerà alla Biblioteca Classense di razzismo interiorizzato, del bisogno di sentirsi accettati e di riappropriazione della propria identità. L’evento è curato da Scritture di frontiera.

Gli altri spunti di riflessione affrontati dal Festival riguarderanno il cambiamento climatico, con gli incontri a cura di Scritture di frontiera, il 9 maggio alle ore 17:30 e il 10 maggio alle ore 10 alla Biblioteca Classense, con il giornalista Stefano Liberti, autore del testo Terra bruciata. Come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita e proseguiranno il 17 maggio affrontando il tema delle migrazioni e del cambiamento climatico con lo spettacolo L’altro mondo – piccole storie di cambiamento al Teatro Rasi alle ore 21 a cura della compagnia Mulino ad Arte. Perché tutelare i diritti umani, cioè noi stessi, significa prendersi cura del Pianeta.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24