Divertente e profondo, Manzini incanta il “Goldoni”. E annuncia il nuovo Schiavone

Cavezzali Manzini

Divertente, profondo e intelligente. Il primo incontro di Scrittura Festival è stato questo, grazie ad Antonio Manzini, per la prima volta ospite della manifestazione diretta da Matteo Cavezzali che ha conversato con lui sul palco del Goldoni di Bagnacavallo – martedì 16 aprile – davanti a una platea affollata di lettori. Sullo sfondo il sipario originale ottocentesco recentemente restaurato che rappresenta una scena bolognese, così come Bologna è la città in cui il noto creatore di Rocco Schiavone ha ambientato il suo ultimo libro: Tutti i particolari in cronaca, pubblicato dal Giallo Mondadori. E da qui è iniziata la conversazione, dal ricordo dello scrittore per le illustrazioni della storica collana che vedeva in casa, una collana che ha «formato generazioni di lettori» in cui ha trovato spazio questo nuovo romanzo che non vede il vicequestore in scena e che – ha assicurato Manzini – non avrà un sequel.

Tante le ragioni per la scelta di Bologna tra cui una sorta di omaggio anche al gruppo di autori che lì, anni fa, cominciò a scrivere e pubblicare il “noir” italiano. Mentre possono stare tranquilli i lettori, il prossimo Schiavone ci sarà e uscirà a breve e sarà ambientato ad Aosta. «Mi sarebbe piaciuto trasferirlo a Udine, ma non posso. Perché ormai Rocco Schiavone non è più solo cosa mia, diciamo che io lo gestisco, ma non posso più farne ciò che voglio, è quanto accade con i personaggi seriali».

Ma al di là del suo lavoro quotidiano come autore, degli aneddoti esilaranti in cui compare il suo amico e maestro Andrea Camilleri, dell’ironia che pervade ricordi e pensieri, dei suoi riferimenti letterari per il genere – in primis Claude Izzo e Manuel Vasquez Montalban – Manzini, che in passato è stato attore ed è sceneggiatore, ha anche regalato ai presenti un’appassionata riflessione sulla lettura e la scrittura e la letteratura come ricerca continua con esempi che sono andati da Flaubert a Proust fino a Mann o Wallace, sulla costruzione di mondi immaginari, sull’inaffidabilità del narratore, come è il caso di una delle due voci nel suo ultimo romanzo. Un romanzo in cui torna centrale il tema della giustizia, «che è un sentimento personale e umano» e quello della legge «che è oggettiva».

Del resto, anche Schiavone stesso ha una sua personale etica e concezione della giustizia che fa sì che spesso si erga anche a giudice, decidendo per esempio di lasciare andare un assassino o non disdegnando qualche furto. «Ma non è per questo che è stato criticato e ha dato fastidio – ha sottolineato con ironia lo scrittore – ma perché si fa le canne» (il riferimento è naturalmente alle polemiche scaturite dalla messa in onda della nota serie Tv su Rai 1).

Insomma, un avvio da incorniciare per il festival ScrittuRa che proseguirà con decine di ospiti tra Ravenna, Faenza e tutta i comuni della Bassa Romagna fino a fine maggio (qui il programma completo).

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