Inaugurata ieri, 5 ottobre, la mostra “Fotografia e femminismi, storia e immagini dalla collezione Donata Pizzi” alla Fondazione Sabe per l’Arte di Ravenna. Presente alla vernice anche Donata Pizzi che dal 2013, grazie alla sua collezione che comprende 300 immagini di una novantina di fotografe, porta avanti un lavoro di valorizzazione delle donne artiste e fotografe italiane che oggi assume i contorni di un patrimonio storico e culturale eccezionale.
«Dopo aver a lungo lavorato come editor, ricercatrice e fotografa, conosco il mondo della fotografia da tutti i punti di vista – ricorda Pizzi –. A un certo punto mi è sembrato più utile fare qualcosa per la fotografia italiana che è ricca, varia e misconosciuta a livello nazionale e all’estero. Nel momento in cui ho deciso di puntare sul contenuto della fotografia, ho avuto una folgorazione entusiasmante e liberatoria: occuparmi di una nicchia, quella delle fotografe italiane, che è stata fondamentale anche per il successo della collezione. Ho trovato più interessanti i lavori di queste fotografe rispetto a quelli di fotografi coetanei più conosciuti».
«A differenza degli uomini – prosegue –, le donne hanno sempre lavorato approfondendo gli argomenti, cercando di farli conoscere. Nel complesso, la collezione offre uno spaccato degli ultimi sessant’anni, in cui sono cambiati i contesti e le condizioni delle donne, è un racconto di questo percorso che è stato più descrittivo all’inizio e più concettuale successivamente».
I prossimi obiettivi sono promuovere la collezione all’estero attraverso gli istituti di cultura e aprire a Roma, entro il 2025, uno spazio per lo studio e in cui la collezione possa essere sempre fruibile.
Un buon pubblico di appassionati e cultori d’arte alla Fondazione Sabe ha accolto la terza mostra dell’anno che mette in relazione la fotografia con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale. «La nostra è una galleria con focus sulla scultura, la più contemporanea delle arti – ricordano il presidente Norberto Bezzi e la moglie-artista Mirella Saluzzo –, ma ci piacciono la sperimentazione e la contaminazione in varie forme per aprirci al pubblico e alla città».
La mostra resterà aperta fino al prossimo 15 dicembre (ingresso gratuito) con questi orari di apertura: giovedì, venerdì, sabato e domenica 16-19. Il 7 e il 23 novembre sono previsti un paio di eventi collaterali di approfondimento.