sabato
14 Giugno 2025
ravenna festival

«La cultura come arma contro il degrado sociale»: “Il Trebbo in musica” torna a Cervia

In programma sette appuntamenti tra musica e parole all'Arena Stadio dei Pini. Il sindaco: «Questi gli ideali di cultura e approfondimento con cui vogliamo identificare il nostro territorio»

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Si rinnova per il sesto anno la collaborazione tra il Ravenna Festival e la città di Cervia, con la nuova edizione de “Il Trebbo in musica”, la rassegna che unisce musica e parole nei luoghi simbolo della cittadina costiera.
«Si parla spesso, forse troppo, delle tensioni che interessano la nostra città e che in fondo interessano un’intera generazione, favorendo una narrazione distorta e preoccupante. Credo che la buona occupazione dello spazio, fisico e culturale, possa essere una risposta a questo disagio – commenta il sindaco Mattia Missiroli -. Questa rassegna porta con sé tantissimi valori e un’importante dimensione di qualità, di di approfondimento, di sensibilità con la quale vogliamo identificare il nostro territorio».

I primi avvicinamenti tra l’istituzione ravennate e la Città del Sale risalgono a circa quindici anni fa, con l’allestimento dei primi spettacoli in collaborazione con la Cooperativa Bagnini, ma negli ultimi anni questa cifra si è consolidata prendendo ispirazione dalla tradizione del “trebbo” istituita negli anni ’50 da Toni Comello e Walter Della Monica, come un momento di riflessione, cultura e condivisione da vivere a stretto contatto con il mare. Nel tempo la rassegna è cresciuta arrivando a contare quest’anno sette appuntamenti dal 14 giugno al 9 luglio, tutti in programma all’Arena Stadio dei Pini dalle 21.30, con alcuni degli artisti più interessanti del panorama nazionale (da Dardust a Carlo Lucarelli) fino alla stella del folk/jazz pakistano Arooj Aftab.

«Crediamo che una città turistica sia forte quanto lo è sua comunità. È per questo che abbiamo consolidato negli anni l’abitudine a sostenere il Ravenna Festival, impegno che abbiamo già rinnovato anche per la prossima stagione» commenta Danilo Piraccini, della Cooperativa Bagnini di Cervia.

Ad aprire la rassegna sarà l’appuntamento di sabato 14 giugno con Aldo Cazzullo e Moni Ovadia, che ripercorreranno una delle delle più grandi storie mai raccontate: quella della Bibbia. Con Il romanzo della Bibbia, Cazzullo e Ovadia si trasformano in investigatori per tracciare le origini della nostra cultura e ripercorrere le vicende di uomini e donne vissuti sotto lo sguardo di Dio. Letture, canti e riflessioni saranno avvolti in musiche di tutti i tempi, dal repertorio sacro al contemporaneo, con Michele Gazich al piano, violino e viola, e illustrati dai disegni nella sabbia di Gabriella Compagnone.
Mercoledì 18 giugno si parlerà di Mediterraneo, le radici di un mito con lo scienziato e divulgatore televisivo Mario Tozzi. Ad accompagnare lo sguardo del geologo, le note del sassofonista sardo  Enzo Favata.
Martedì 24 giugno è in scena Dario Faini, ovvero Dardust, artista poliedrico che unisce le sonorità del neoclassicismo alla musica elettronica. Noto anche per la sua carriera da autore e produttore (molti dei successi della scena pop italiana portano la sua firma, dalle hit di Elisa e Elodie a quelle di Mahmood, Thegiornalisti e Angelina Mango), porterà a Cervia il lato più visionario del suo estro a Urban Impressionism.

In programma anche un omaggio a Pino Daniele a cura di Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello, assi del jazz italiano, che offrono un ritratto inedito dell’artista con Il cielo è pieno di stelle. Gli appuntamenti di giugno si chiuderanno domenica 29, con La traviata sono io, un melologo che reimmagina la nascita dell’opera attraverso le lettere di Giuseppina Strepponi e del suo “adorato mostro” Giuseppe, interpretato da Alessio Boni su testo di Filippo Arriva e musica di Marco Salvio da Verdi, eseguita dal Duo Miroirs.

Luglio si apre con il “Signore del noir italiano”, Carlo Lucarelli, che mercoledì 2 porterà in scena Io le odio le favole. Storie che fanno paura ai bambini, un racconto in musica che prende spunto dagli aspetti più tenebrosi delle favole per esplorare l’animo umano e le sue paure più profonde. Con lui la performance live electronics Mattia Dallara e al pianoforte Federico Squassabia, autori delle composizioni con Marco Rosetti, che cura anche degli arrangiamenti.

L’itinerario del Trebbo si concluderà poi mercoledì 9 con il concerto di Arooj Aftab, figlia di un presente interconnesso da quella world wide web che le ha permesso di raggiungere il pubblico di cinque continenti, ma anche diviso da confini che lei, cantautrice pakistana, ha dovuto imparare ad attraversare. Nelle sue creazioni, come quelle per il suo più recente album Night Reign, convivono il misticismo asiatico e le dilatazioni formali del jazz, l’essenza più nobile della canzone del Novecento e le fughe in avanti della sperimentazione contemporanea, in equilibrio tra erudizione e totale libertà espressiva.

«Anno dopo anno, Cervia-Milano Marittima ha offerto a Ravenna Festival la scena ideale per esplorare quei territori dello spettacolo dal vivo dove le storie, dalle più antiche alle più attuali, dialogano con la musica – sottolineano Franco Masotti, co-Direttore Artistico e Antonio De Rosa, Sovrintendente di Ravenna Festival – D’altronde, una città che ha ospitato letterati come Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi e Giovannino Guareschi ha una naturale vocazione a farsi palcoscenico per narrazioni, memorie, prospettive. Ed è solo grazie a una progettualità condivisa che possiamo contribuire a quella vivacità culturale di cui i cervesi vanno giustamente fieri».

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