mercoledì
18 Giugno 2025
il festival

«L’arte deve essere politica»: l’appello a “educare” di Lugocontemporanea

John De Leo parla della rassegna che inaugura con la mostra di Denis Riva e porterà al Pavaglione anche Uri Caine

Condividi

È un grido d’allarme, ma anche una mano tesa: “EducAid”. Il titolo scelto per la nuova edizione del festival Lugocontemporanea suona come un appello urgente. Perché, secondo gli organizzatori, oggi c’è carenza di educazione, nelle scuole ma non solo. Un’educazione che insegni a pensare, a riconoscere se stessi e gli altri, a scegliere con consapevolezza, a essere liberi.

Fin dalla prima edizione, nel 2005, Lugocontemporanea indaga temi, problemi e contraddizioni del nostro tempo, dalla guerra alla questione ambientale. Lo fa attraverso la musica e, più in generale, l’arte. Diretto da John De Leo e Monia Mosconi, il festival è arrivato alla sua 21esima edizione, che si terrà nel centro storico di Lugo – tra la rocca, il Pavaglione e il chiostro del Carmine – con una serie di appuntamenti in programma venerdì 20, venerdì 27 e sabato 28 giugno.

Dalla musica di Uri Caine ai disegni di Denis Riva

Opera Denis Riva
Un’opera di Denis Riva

L’obiettivo di Lugocontemporanea è «andare a scovare chi ha davvero qualcosa da dire. Non solo nomi altisonanti, ma anche meritevoli». A spiegarlo è John De Leo che, oltre a essere il direttore artistico del festival, è cantante e compositore: «Cerchiamo anche le voci di cui il commercio dell’arte non si è ancora accorto e forse mai si accorgerà. Voci che, secondo noi, andrebbero ascoltate, perché nel loro sottobosco stanno comunque modificando il linguaggio artistico». Voci che si esprimono non solo attraverso la musica, ma anche con il disegno e la pittura. Come nel caso di Denis Riva, in arte Deriva, che il 20 giugno alle 19, negli spazi delle Pescherie della rocca, inaugura la 21esima edizione di Lugocontemporanea. Con lui dialogheranno i musicisti John De Leo, Drigo (chitarrista dei Negrita) e Franco “Beat” Naddei. Insieme si cimenteranno nella creazione di paesaggi sonori per dare vita a un’opera multimediale che racchiuda tutte le arti. Sempre di Denis Riva sono le quaranta carte, realizzate con pittura, disegno e collage, che saranno esposte alle Pescherie fino al 20 luglio. “Carte ferite/Carte medicate” è una grande linea continua che ricrea una sorta di panorama infinito o di cinema primitivo e magico, che corre sulle pareti della grotta: pianure, fiumi, boschi, deserti, colline in lontananza, rocce e alberi, sfalci e ramaglie, animali, uomini, mandrie, fantasmi e memorie sparse senza più storia. Una specie di meta-processione in cui il mondo periferico è ai margini degli ultimi e sfila passando davanti ai nostri occhi come pura visione, ora catastrofica, ora di rinascita.

Sempre il 20 giugno, ma alle 21, sarà invece la volta del pianista e compositore americano di origini ebraiche Uri Caine, che esplora la vita e l’omicidio dell’attivista per i diritti civili Octavius Catto (1839-1871) attraverso un caleidoscopio di stili musicali. Il concerto, in collaborazione con il Ravenna Festival, si terrà al Pavaglione in piazza Mazzini.

Lugocontemporanea prosegue il 27 giugno alle 21 nel chiostro del Carmine con Stefano Mancuso protagonista della conferenza “Fitopolis”. Scienziato, neurobiologo vegetale, saggista, Mancuso è tra le massime autorità mondiali impegnate a studiare e divulgare una nuova verità sulle piante, creature intelligenti e sensibili capaci di scegliere, imparare e ricordare: «Le città del futuro, siano esse costruite ex novo o rinnovate, devono trasformarsi in Fitopolis, luoghi in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto armonico che troviamo in natura. Non c’è nulla che abbia una maggiore importanza di questo per il futuro dell’umanità».

Alle 22.30, sempre al chiostro del Carmine, si esibiranno Giulia Barba, sassofonista e compositrice, e Marta Raviglia cantante, compositrice, performer, saggista, in “La grazia dell’informe”.

A chiudere Lugocontemporanea, sabato 28 giugno, saranno la violinista Valeria Sturba (alle 21) con “La musica diSturba”, e il Quartetto Mirus (alle 22.30), sempre al chiostro del Carmine.

Il potere dell’arte

John De Leo
John De Leo

«Il nostro occhio per vedere il mondo resta la musica e l’arte più in generale – spiega De Leo ricordando gli intenti del festival fin dagli inizi, condivisi con gli altri due soci fondatori, Monia Mosconi e Franco Ranieri, scomparso nel 2020 -. Questi sono i nostri strumenti per parlare di temi che ci stanno a cuore. Offriamo agli artisti invitati questo input, perché loro lo possano sviluppare attraverso le proprie corde. Sappiamo che nessuno potrà dare risposte esaustive a questi problemi, ma è un modo per propagare l’idea».

L’arte può scuotere le coscienze, portare il pubblico a riflettere e poi ad agire. «O almeno così dovrebbe essere. Purtroppo oggi l’arte mi sembra sempre più piegata al favore del commercio e accondiscendente verso le regole. Ha perso la sua vocazione, che dovrebbe essere quella di andare contro il pensiero condiviso e cercare qualcosa di imprevisto». Proprio per questo, secondo De Leo, l’arte non può prescindere da una visione del mondo più ampia, da un pensiero che guardi oltre il singolo: «Nella vita di ognuno di noi ci deve essere anche un pensiero politico, una visione del mondo che contempla tutti gli individui, nessuno escluso». Per politica non si intende quella dei partiti e delle poltrone. «Mi riferisco al significato originario del termine, legato alla “polis” greca, la città, la comunità». Avere un pensiero politico «significa guardare oltre il proprio ombelico, sentirsi parte di qualcosa di più grande». Così anche l’arte può essere politica, «perché ha il potere di porre domande e aprire sguardi», può creare connessioni e costruire immaginari condivisi. Può aiutarci a pensare il mondo per com’è, ma anche per come potrebbe essere.

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi