La rassegna culturale del Caffè letterario di Lugo è un vero e proprio fiore all’occhiello della Romagna. Da due decenni porta all’Hotel Ala d’Oro le opere dei migliori scrittori del panorama nazionale. Dal gennaio 2005 ha condiviso con la città di Baracca oltre mille incontri a ingresso grauito che hanno coinvolto un’audience totale di 50mila persone grazie al lavoro dei curatori Patrizia Randi, Marco Sangiorgi e Claudio Nostri, in collaborazione da sempre con la storia libreria lughese Alfabeta. Negli anni la rassegna ha inoltre sviluppato collaborazioni importanti con realtà del territorio tra cui l’associazione Entelechia, la biblioteca Trisi e il festival ScrittuRa.
«Il Caffè Letterario è nato quasi per caso, in vari incontri informali tra amici – ricorda Patrizia Randi –. In cui desideravamo tutti fare altro al di fuori della nostra professione. Eravamo tutti appassionati di letteratura, io amavo leggere e Marco Sangiorgi aveva già presentato autori per altre rassegne, così Claudio Nostri ha messo a disposizione l’albergo per ospitare incontri con gli scrittori».
Il primo è stato nel gennaio 2005 con il famoso psichiatra Paolo Crepet, ma senza l’ambizione di creare una rassegna: «Riuscimmo a contattarlo dato che era già a Ravenna – prosegue Randi. – La prima serata fu un successo di pubblico, la sala era colma e quindi abbiamo deciso di proseguire inizialmente in maniera sporadica. Ogni volta ci sorprendevamo del numero di persone che riempivano la sala».
Inizialmente gli stessi curatori erano sorpresi dalla disponibilità ad approdare in una meta di provincia come Lugo: «La nostra carta vincente, è stata sempre l’accoglienza. Oltre alla presentazione del libro si cena assieme e li portiamo a scoprire la città. Abbiamo fatto da guide turistiche, ma loro ci hanno fatto vedere il Pavaglione, il monumento a Baracca e in generale tutta la città con uno sguardo nuovo. Negli anni, in tanti ci hanno scritto stupende testimonianze e sono voluti tornare».
In questi vent’anni non sono mancati i momenti di difficoltà, sia a livello economico, che a livello identitario: «Ci sono stati parecchi momenti di crisi in cui dicevo “Basta non lo facciamo più”» ammette Randi. «A nessuno di noi è mai piaciuto chiedere soldi agli sponsor, perchè non è il nostro mestiere e non fa parte della nostra formazione. A volte siamo arrivati al limite, contribuendo di tasca nostra, per fortuna in generale abbiamo trovate realtà in ascolto come la Bcc, la Cna e Icel, oltre al contributo del Comune di Lugo. L’altra crisi è stata anche quella sulla scelta degli autori: c’è stato un momento in cui abbiamo dato spazio agli autori locali perché ci riempivano la sala, ma poi abbiamo capito che rischiavamo di abbassare la qualità della proposta. Ci è sempre interessato incontrare autori che piacciono a noi o comunque che ci dicono qualcosa, soprattutto che ci facciano uscire dalla bolla in cui viviamo». Per Randi i momenti impressi nel cuore sono vari. Da professoressa di italiano e amante della lettura ha avuto il privilegio di conoscere e dialogare con protagonisti della scena letteraria: «Piero Dorfles, per esempio, è sempre stato un mio mito. Ha condotto una trasmissione per anni dal titolo “Per un pugno di libri”, della quale ero grande fan. Quindi mi ha fatto effetto presentare una persona di quel calibro. All’inizio ero particolarmente emozionata in tutti gli incontri: avevo la famosa sindrome dell’impostore, non pensavo di essere in grado di dialogare con scrittori, giornalisti o artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura italiana».
Nonostante all’Hotel Ala d’Oro siano stati invitati grandi personaggi, l’obiettivo della rassegna del Caffè Letterario è sempre stato quello di mettere al centro l’opera e non l’autore. «Non abbiamo mai invitato qualcuno per il nome. Poi chiaramente alcune personalità come quella di Sgarbi prendono la scena durante l’incontro. In generale, In questi anni ho vissuto un po’ come un privilegio poter incontrare personaggi che nella vita mai avrei incontrato senza spostarmi da Lugo – conclude Randi con orgoglio -. Inoltre, mi è stata data la possibilità di ascoltare voci e pensieri che aprono orizzonti di tutti i tipi, anche linguistici. Da professoressa, dialogare con certi scrittori e scrittrici è stato meglio di qualunque corso di aggiornamento».
La prossima stagione del Caffè Letterario sarà quella autunnale: in attesa del completamento del calendario, l’Hotel Ala d’Oro sarà il teatro della presentazione dei libri di Elisabetta Rasy (nell’ultima cinquina del Premio Strega), del politologo Vittorio Parsi con la moglie giornalista Tiziana Pannella, dello storico Tommaso Piffer e della professoressa Annalisa Andreoni.