«Grazie, mi ha molto ispirata», «I suoi personaggi sono miei amici», «Ho letto tutti i suoi libri, questo (inserire a scelta uno dei titoli tra passati e recenti) è il mio preferito», «Può firmarmi questo (il volantino dell’evento), sono tedesca, ho letto tutti i suoi libri ma li ho casa, sono venuta per un giorno a Ravenna e non potevo credere alla fortuna di trovarla qui…».
Centinaia di persone si sono fermate per un autografo e un breve scambio di parole con Elizabeth Strout, che ha riempito l’Alighieri per la sua lectio magistralis. Nel discorso ha raccontato come sia diventata la scrittrice nota in tutto il mondo che è oggi grazie a storie di vita quotidiana, ai ritratti di personaggi indimenticabili, alla vita di un piccolo paese del Maine. Strout, che alle sei aveva letto alcuni stralci dalla Commedia in inglese davanti alla tomba di Dante, era a Ravenna per il Settembre Dantesco e per inaugurare la scuola di scrittura Invèl di Matto Cavezzali e davvero apertura migliore non poteva esserci.
L’autrice americana, nel ripercorrere la sua lunga strada zeppa di inciampi verso il successo, ha infatti raccontato di come la scrittura l’abbia ostinatamente accompagnata per tutta la sua vita, come la curiosità verso le vite degli altri, chiunque fossero, sia sempre stata al centro della sua ricerca narrativa, come è nato lo straordinario personaggio di Olive Kitteridge e di come tutto ciò che ha fatto nella sua vita (dalla cameriera alla stand-up comedian) le abbia permesso di capire qualcosa in più di ciò che voleva e poteva fare con la narrativa, dove «ogni parola conta». La sua infatti è una scrittura elegante, pulita, essenziale, talvolta pungente e ironica, che mette sulla pagina vite e biografie che accompagnano i lettori attraverso gli anni. In questo ultimo romanzo, del resto, Raccontami tutto (Einaudi, trad. di Susanna Basso) assistiamo all’incontro di Lucy Barton e Olive stessa, una gioia inaspettata e avvolgente per chi le ha amate entrambe nei libri precedenti. Lo si è visto bene anche a Ravenna, dove l’autrice, sorridente e disponibile, è stata letteralmente abbracciata dal calore del suo pubblico. Del resto lo aveva detto in apertura, «I lettori italiani sono i miei preferiti» e a Ravenna ieri sera si è potuto capire bene perché.
Incantata dalla città in cui vissero Dante e Byron, si è scoperta amante di cappelletti e piadina e ha salutato gli organizzatori con una promessa: «Tornerò». Quando vuole, Elizabeth, conoscerla è stata un onore e un piacere, la aspettiamo presto.