La Notte Europea dei Ricercatori 2025 diventa l’occasione per la Fondazione Raul Gardini e il Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna di presentare i primi risultati di una ricerca congiunta: un Atlante digitale della biografia di Raul Gardini, che il pubblico potrà esplorare su un totem touchscreen venerdì 26 settembre, dalle 20.30.
L’iniziativa, intitolata Raul Gardini. L’itinerario globale di un visionario, sarà ospitata dal Dipartimento di Beni Culturali di via degli Ariani 1 e metterà in mostra a titolo gratuito documenti, immagini, scritti e interviste geolocalizzati di una parte dell’archivio personale di Gardini dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Novanta. Il percorso si aprirà su un “mappamondo” tra Ravenna, Italia, Europa e oltre, raccontando la dimensione imprenditoriale, culturale e sportiva del protagonista.
La serata del 26 si aprirà con i saluti istituzionali di Anna Chiara Fariselli (direttrice del Dipartimento), dell’assessore alla Cultura e all’Università Fabio Sbaraglia e di Ivan Gardini per la Fondazione. Interverranno poi il professor Michele Marchi e i ricercatori di FrameLab Alessandro Iannucci e Arianna Mecozzi, che illustreranno l’avvio della ricostruzione digitale del percorso dell’imprenditore, con particolare attenzione ai temi che lo resero anticipatore: ambiente e sostenibilità dello sviluppo, integrazione europea, relazioni euroatlantiche. A seguire, il confronto con la scrittrice e giornalista Elena Stancanelli (autrice di Il Tuffatore) e il giornalista e biografo Cesare Peruzzi (autore dell’intervista A modo mio), chiamati a dialogare con i materiali e a condividere il loro sguardo su Gardini.
«Abbiamo iniziato questa mappatura digitale – spiega il professore Michele Marchi – per restituire la dimensione globale dell’impegno di Raul Gardini, da imprenditore e innovatore, e i diversi ambiti del suo operato. Quella che presenteremo è una prima versione, implementabile: crescerà per numero di documenti e località per arrivare a una biografia del personaggio». Ivan Gardini, a nome della Fondazione, sottolinea invece il valore del percorso con l’Università: «Che Raul sia oggetto di una ricerca in progress di un dipartimento così importante e bello, i Beni culturali, non può che renderci felici e anche, non lo nascondo, più tranquilli sul futuro di questa memoria».