Lunedì 22 dicembre, a partire dalle 16, il gruppo archivia e l’associazione CorpoGiochi Asd presentano all’Almagià il micro-festival Ondine e altri sortilegi, una giornata di talk, laboratori, performance e musica, rivolta ad un nuovo pubblico della danza di ricerca composto anche da giovani e giovanissimi. Ci raccontano di cosa si tratta le due curatrici del progetto, Zoe Francia Lamattina e Ida Malfatti.
Dopo il successo dello spettacolo Fragolesangue al Ravenna Festival dell’estate scorsa, “archivia” torna con un altro tipo di proposta, di cosa si tratta?
Zoe Francia Lamattina: «Quello di archivia è un progetto coreograco di ricerca, nato nel 2021, che crea un gruppo di autoformazione, particolare, perché non è un collettivo – pur facendo molte cose insieme – ma nemmeno un progetto di pura formazione in cui tutte noi impariamo da Monica Francia, coreografa di cui vogliamo trasmettere e trasformare il repertorio. Ondine e altri sortilegi è allora un primo passo, un piccolo squarcio di visione per mostrare al pubblico della città non solo i grandi progetti del gruppo di ricerca coreograca archivia, come appunto lo spettacolo Fragolesangue, ma anche le piccole onde che nascono, si agitano e si infrangono nell’ondata più grande. Durante la giornata del 22 dicembre saranno presentati alcuni esiti della ricerca autoriale delle artiste di archivia in una versione site-specific e strettamente connessa al laboratorio aperto a persone dai 15 ai 35 anni che si terrà nel pomeriggio».
La giovane età è sicuramente un aspetto importante di questo progetto.
ZFL: «Sì, il progetto è realizzato grazie ai finanziamenti dell’Avviso Youz Officina che si rivolge alla fascia d’età 15-35 e noi, a partire dalle scuole nelle quali teniamo i laboratori del metodo CorpoGiochi, stiamo incontrando tanti giovani e giovanissimi. Mi sono accorta che nessuno di loro è mai venuto al festival Ammutinamenti, ad esempio, o aveva mai visto danza al Ravenna Festival prima di Fragolesangue, che invece ha portato un sacco di persone giovani. Da lì ci siamo dette che i nostri spettacoli li vogliamo fare per il pubblico, non per le persone del settore, e le componenti di archivia si sono trovate d’accordo nel voler proporre i propri lavori personali a un pubblico reale, della città, che conosce poco o nulla, e soprattutto giovane. Questa cosa nel teatro, a Ravenna, c’è di più, essendoci da tanti anni la non-scuola delle Albe che crea un pubblico giovane, ma nella danza di ricerca no. Quindi abbiamo pensato che occorreva iniziare a fare qualcosa, partendo da un laboratorio, con un pubblico nuovo che si diverte, in una giornata che sia un momento di convivialità».
Nello svolgimento del micro-festival il laboratorio e le performance appaiono molto integrati.
Ida Malfatti: «Una cosa da sottolineare nella composizione della giornata è proprio il fatto che abbiamo posizionato il laboratorio prima delle performance, ed è un laboratorio chiaramente accessibile e aperto a tutte e tutti ma volto a preparare proprio alla visione successiva. Quindi non è che si imparano questioni specifiche ma ci si prepara ad avere strumenti per vedere le creazioni e magari per non giudicarle come oggetti estetici che ti devono piacere o meno, ma come esperienze, esperimenti di qualcuna e qualcuno del nostro gruppo. Tutto il pomeriggio è come un filone, un grande flusso in cui si passa attraverso insieme, una dinamica molto liquida. Nel gruppo del laboratorio diamo come delle piccole regole, un kit di sopravvivenza, e poi ci facciamo un piccolo viaggio tra performance molto brevi, piccoli squarci di visioni. Ci piacerebbe che tutto il pubblico partecipasse al laboratorio e a tutto il programma del pomeriggio»
La programmazione si apre con un talk a cura di Scuola elementare di fotografia, com’è nata questa collaborazione?
ZFL: «Loro hanno un bellissimo gruppo di giovani che ne segue il lavoro e fanno sia eventi pubblici aperti a tutti (con presentazioni e inviti ad artisti anche molto noti), che una parte di laboratorio. Abbiamo pensato di collaborare con loro perché è molto interessante connettere il mondo della fotografia a quello della performance, perché scattare è una presa di posizione forte rispetto a come mi posiziono nello spazio. Li abbiamo invitati ad aprire la giornata con una presentazione da loro curata con gli artisti Angelo Vignali e Sofia Masini che esplorano il corpo come archivio vivente e la fotografia come materia da tagliare, piegare e riscrivere».
Il titolo del laboratorio è “allenamento per spettri”, perché?
ZFL: «Al momento con archivia, nello specifico con il gruppo registico di Fragolesangue, ossia Ida, Monica Francia e io, stiamo facendo una ricerca sugli spettri, che da tanto tempo sono una questione molto importante nelle nostre pratiche e rappresentano la memoria del contatto, tutte le presenze invisibili con cui mi muovo. Il tema è il fulcro del prossimo progetto, al momento in lavorazione, in cui ci saranno vari soli con spettri. Qui vogliamo fare una piccola anteprima di questa ricerca tramite il laboratorio, continuare cioè la ricerca e portarla in scena non come sarà, ma con le e i partecipanti del laboratorio».
Il pomeriggio di Ondine e altri sortilegi si apre alle 16 con una conversazione a cura di Scuola elementare di fotografia dal titolo Corpi Latenti. Le pratiche artistiche di Angelo Vignali e Sofia Masini, cui segue alle 17 il laboratorio allenamento per spettri. Il laboratorio conduce all’azione performativa soli con spettri ed è gratuito con iscrizione alla mail recuperopratiche2022@ gmail.com. Alle 19 ecco quindi ondine e altri moti riottosi, dialogo di presentazione del micro-festival con Zoe Francia Lamattina e Ida Malfatti. Subito dopo, alle 19.15, Alba Nannini Urabayen, Frani Dibiase e Roberto Leandro Pau, Ida Malfatti e Chiara Cecconello presentano gli esiti performativi della loro ricerca. A seguire, l’azione performativa soli con spettri con archivia e le partecipanti al laboratorio. Infine, dalle 20.30, ci sarà un momento di ascolto musicale a cura di R.Y.F. (Francesca Morello) con irruzioni di letture distese.
"Fragolesangue" al Ravenna Festival



